DOPO I PRIMI MESI DI APPARENTE SERENITÀ, CALIGOLA PERSE COMPLETAMENTE LA BROCCA E COMINCIÒ A CONDANNARE A MORTE CHIUNQUE PER QUALUNQUE MOTIVO. SPESSO CONDANNAVA DUE VOLTE LA STESSA PERSONA, ESSENDOSI DIMENTICATO DI AVERLA GIÀ FATTA CARCIOFARE.
SI SCOPAVA POI LE MOGLI DEGLI ARISTOCRATICI, UCCIDEVA PER PURO DIVERTIMENTO E FECE PURE ERIGERE UN'ENORME STATUA NEL TEMPIO DI GERUSALEMME, FACENDO INCAZZARE NON POCO I GIUDEI. DISTURBATO DA FULMINI E TUONI DURANTE UNO SPETTACOLO, SI MISE A LANCIARE SASSI CONTRO IL CIELO GRIDANDO A GIOVE "O TU ELIMINI ME, O IO ELIMINO TE".
IMMANCABILMENTE, UNA CONGIURA LO TOLSE DI MEZZO, ASSIEME A MOGLIE E FIGLIA PICCOLA (QUEST'ULTIMA SCARAVENTATA CONTRO UN MURO NELLA PIENA TRADIZIONE DI MATTERIA ROMANA).
LE FONTI ANTICHE LO DEFINISCONO "PAZZO" E DOTATO DI UNA "FOLLIA SANGUINARIA". EBBE PERÒ ANCHE DEI DIFETTI.
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