GIORGIO BASTA (1544-1607)

 

SICCOME A QUALCUNO NON BASTA IL NOME PER CAPIRE CHE UNO NON È NATO PER LA PAZIENZA, RACCONTIAMO ANCHE LA SUA STORIA.

ERA UN ARBËRESHË, FIGLIO DI DEMETRIO BASTA CHE ERA FUGGITO DALL’ALBANIA DOPO LA CONQUISTA OTTOMANA. IL PADRE SERVÌ SOTTO GLI SPAGNOLI COME COMANDANTE DI CAVALLERIA IN ITALIA E NELLE FIANDRE SOTTO QUELL’ALTRO MATTINCAPO DEL DUCA D’ALBA. GIORGIO COMINCIÒ LA SUA PARABOLA DI STENDITORE DI IMBECILLI COME SOLDATO NEL REGGIMENTO DI SUO PADRE E LÌ FU PROMOSSO UFFICIALE. PERÒ PER DIMOSTRARE CHE NON ERA IL CLASSICO GABBIANO DI PAPÀ, GIORGIO SI DEDICA ALLA NOBILE ARTE DEL METTERE LA GENTE COI PIEDI DAVANTI SOTTO CARLO V, POI FILIPPO II E INFINE AL SERVIZIO DI ALESSANDRO FARNESE E FA TANTO MALE CIOÈ BENE CHE ALLA FINE RODOLFO II LO PRENDE COME GENERALE.

AL CHE BASTA PASSA A METTERE IN BOLLA GLI OTTOMANI IN QUEL KEBABBAIO DELLA LUNGA GUERRA. FINITA QUESTA VIENE SCELTO COME PERFETTO CANDIDATO PER METTERE ORDINE IN QUEL POSTO PACIFICO CHE È LA TRANSILVANIA. LÌ ERA IN ATTO UNA DISPUTA TRA MICHELE IL CORAGGIOSO, VOIVODA DI VALACCHIA, E QUEI PAZZERELLI DEI BATHORY AFFIANCATI DAGLI ANGIOLETTI POLACCHI. GIORGIO SCONFIGGE I BATHORY E POI FA CARCIOFARE MICHELE, E PER QUESTI INNEGABILI MERITI DIVENTA CONTE DI HUSZT. FATTO CIÒ OCCUPA LA TRANSILVANIA E INSTAURA UN REGNO DEL TERRORE, RAGION PER CUI VIENE MANDATO IN PENSIONE DALL’IMPERATORE CHE AVEVA CAPITO CHE STAVA PRENDENDO UN PO’ TROPPO GUSTO NEL TERRICCIARE GENTE. IL RESTO DELLA VITA GIORGIO LA PASSA A PRETENDERE QUANTO GLI ERA STATO PROMESSO PER I SUOI SERVIGI (RICEVENDO UN DECIMO DA QUEI TIRCHIONI DEGLI ASBURGO) E A SCRIVERE MANUALI SU COME TERRICCIARE GLI OTTOMANI IN INFERIORITÀ NUMERICA, PER POI FARSI CAROTARE DA UN RAFFREDDORE RINFORZATO DA COLPO APOPLETTICO.

TIDEO

 PER LA #MATTOLOGIA DI OGGI PARLIAMO DI TIDEO.

LA SUA STORIA INIZIA SUBITO BENE QUANDO MANDA UNO DEI SUOI PARENTI A INSEGNARE AGLI ANGELI A FARE IL PAGLIACCIO E VIENE QUINDI ESILIATO DA CALIDONE. 

SE NE VA AD ARGO E SUBITO INIZIA A SPIEGARE CHE NON È COSA A POLINICE, ANCHE LUI ESULE. ADRASTO, RE DI ARGO, RISOLVE IL BATTIBECCO REGALANDOGLI IL REGNO E FACENDOGLI SPOSARE LA FIGLIA. POI, SICCOME COMUNQUE LA SUA PAZIENZA NON È PERVENUTA, LO MANDA A TEBE A FARE DA AMBASCIATORE PER POLINICE.

ALLA DIPLOMAZIA TIDEO PREFERISCE METTERE IN BOLLA I CINQUANTA UOMINI CHE GLI TENDONO UN'IMBOSCATA, TRANNE UNO CHE VADA A DIRE IN GIRO CHE È MATTO ED È MEGLIO ANDARE A FARE GLI IMBECILLI DA UN'ALTRA PARTE.

AL CHE SI UNISCE AI SETTE CONTRO TEBE E DURANTE LA BATTAGLIA FINALE SI SCAGLIA CONTRO LA PORTA CRENIDIANA DOVE GLI SI FA CONTRO MELANIPPO.

TIDEO RIESCE A FARLO SECCO, MA RIMANE MORTALMENTE FERITO. AL CHE LA DEA ATENA VORREBBE SALVARLO, MA SI INTROMETTE ANFIARAO, CHE STRANAMENTE AVEVA DEI RANCORI VERSO UNA PERSONCINA COSÌ A MODO.

MENTRE ATENA STA ARRIVANDO COLLA MEDICINA, ANFIARAO PORGE A TIDEO LA TESTA DI MELANIPPO E QUELLO INIZIA A SGNACCARLA A MORSI A SFREGIO, MATTO FINO ALLA FINE.

A QUESTO PUNTO ATENA VA A RIGOZZARE DA QUALCHE PARTE E TIDEO LASCIA LA TERRA PER IL PARADISO DEI MATTI

MAR QARDAGH

 VUOI SAPERE LA STORIA DI MAR QARDAGH SÌ O SÌ? È UNA STORIA CHE GLI OCCIDENTALI NON RACCONTANO. 

PRINCIPE DI DISCENDENZA ASSIRA, VISSE A ERBIL SOTTO QUELL’ALTRO MATTUOMO DI SHAPUR II; IL SUO NOME DA GABBIANO ERA GUSHNAWI E FU CON QUESTO NOME CHE SI PRESENTÒ AL RE SHAPUR PER DIMOSTRARE LA SUA MATTITUDINE A 25 ANNI. ERA ABBASTANZA ENORME PER MANDARE OCCHI AL CIELO TUTTI NELLA LOTTA E PER CENTRARE QUALSIASI BERSAGLIO CON IL SUO ARCO, FINO A MANDARE NEL PARADISO DELLE GAZZELLE DUE GAZZELLE CON UNA FRECCIA SOLA.

GUSHNAWI ERA MAGIANO CHE COME È NOTO FA RIMA CON GABBIANO, MA STAVA BENISSIMO FINCHÉ UN GIORNO ANDANDO DALLA SUA CONSUETA PARTITA A POLO NON SI RITROVO UN MONACO DI NOME ABDISHO SULLA STRADA. QUESTI GLI DISSE CHE SE ERA MATTO DOVEVA FARSI CRISTIANO, MA IL RAGAZZO NON LO ASCOLTÒ, ANZI, DECISE DI SBATTERLO IN GATTABUIA COME SI FACEVA COI CRISTIANI ALL’EPOCA. SOLO CHE AL POLO GUSHNAWI S’INGABBIANÒ E NONOSTANTE PRENDESSE A MAZZATE DEVASTANTI LA PALLA NON RIUSCIVA SMUOVERLA. POI ANDÒ A ORIZZONTALIZZARE CON L’ARCO UN PAIO DI GAZZELLE E NON RIUSCÌ A FARE ALTRO CHE TIRARSI FRA I PIEDI.

AL CHE, CONVINTO CHE ABDISHO FOSSE UN PORTAZELLA, SE LO FECE PORTARE DAVANTI PER DARGLI UNA BELLA RIPASSATA.

ABDISHO NON ERA DEI MATTI CHE TIRANO SBERLE, MA DI QUELLI CHE INCASSANO SENZA BATTERE CIGLIO, E ANZI, GLI SPIEGÒ PER FILO E PER SEGNO QUANTO IMBECILLI ERANO I PAGANI. GUSHNAWI LO FECE INCATENARE PER BENE E LO MISE A PANE E ACQUA.

ORDUNQUE, DIO DECISE CHE GUSHNAWI ERA GROSSO, MA LUI ERA DIO E QUINDI AVEVANO FINITO. LIBERÒ IL MONACO NELLA NOTTE, NONOSTANTE FOSSE INCATENATO E CIRCONDATO DALLE GUARDIE.

IL MATTINO DOPO GUSHNAWI VIDE IL PRODIGIO E CAPÌ DI AVER PISCIATO FUORI DAL VASINO. SI RICORDO DI QUANTO AVEVA FATTO LA FIGURA DEL BABBIONE E DECISE CHE LUI FRA I CRETINI NON CI VOLEVA STARE, COSÌ SI DISTACCO DA TUTTE LE USANZE MAGIANE. DOPO POCHI GIORNI UN SOGNÒ GLI INDICÒ DOVE SI TROVAVA ABDISHO E LUI LO RAGGIUNSE E FU BATTEZZATO, E SPESSO ANDAVA A VISITARLO SULLE MONTAGNE.

ORBENE, SIETE STANCHI DELLE GABBIANATE? IO DICO DI SÌ, QUINDI SAPPIATE CHE QUI SONO FINITE E INIZIA LA MATTITUDINE. 

DURANTE UNA VISITA AD ABDISHO, UN ESERCITO DI ARABI E ROMEI CON POCA VOGLIA DI VIVERE DECIDE DI APPROFITTARE DELLA SUA ASSENZA PER FARE UN MACELLO E RAPIRE SUA MOGLIE E I SUOI FIGLI. ORBENE IL SIGNOR QARDAGH SCENDE DALLE MONTAGNE, RIPONE CON CURA LA PAZIENZA, PRENDE QUATTRO MATTI, LI INSEGUE, LI BRACCA, LI FRACASSA DI LEGNATE E LI MANDA A CONTARE LE MARGHERITE IRAQENE DALLE RADICI. SI RIPRENDE MOGLIE E FIGLI E SE NE TORNA A CASA SPERANDO DI VIVERE FELICE E TRANQUILLO.

INVECE UN GABBIANINO VA A DIRE ALL’ORECCHIO DI SHAPUR CHE GUSHNAWI HA ABBANDONATO IL MAGIANESIMO E FA STRANE PREGHIERE CHE SEMBRANO PROPRIO DA CRISTIANO, COSÌ QUELLO RADUNA UN ESERCITO PER ANDARE A DIRGLI CHE DEVE ESSERE PAGANO, SÌ O SÌ. 

DOPO QUALCHE TRATTATIVA I PERSIANI ASSEDIANO IL SUO CASTELLO. QARDAGH NON CEDE. TUTTI PROVANO A RIPORTARLO DALLA PARTE DEGLI IMBECILLI, LA MOGLIE, IL PADRE, I PARENTI. QARDAGH NON SI SMUOVE DI UN MILLIMENTRO. IL SUOCERO PROVA A CONVINCERLO CON PAROLE SUADENTI DA SOTTO LE MURA. QARDAGH LO TERRICCIA CON UNA FRECCIA IN BOCCA.

ABBANDONATO DA TUTTI I PAGLIACCI DEI SUOI CARI, DECIDE DI AFFRONTARE L’ULTIMA SFIDA. ESCE DAL CASTELLO E LO PRENDONO PER LAPIDARLO. È TALMENTE ENORME CHE LE PIETRE NON GLI FANNO NULLA E PER TRE VOLTE SE LE SCROLLA DI DOSSO COME FOSSERO POLVERE. ALLA FINE IL PADRE LO COLPISCE ALLA TESTA CON UNA PIETRA, E QARDAGH CADE, MARTIRE. 

ANCORA OGGI A ERBIL, ALQOSH E IN ALTRI LUOGHI DELLA TERRA DEGLI ARAMEI POTETE VISITARE LE CHIESE DEDICATE AL SANTO PIÙ GROSSO DI SEMPRE.

CHI MURE SI RIVEDE

CATTIVA SERA, OGGI FACCIO UN PO’ IL PAXXERELLUM E VI PORTO UN TRIS DI #ROMATTI PARLANDOVI DEI TRE PUBLIO DECIO MURE, UNA FAMIGLIA DI MATTISSIMI PLEBEI CHE CI HANNO CREDUTO ABBASTANZA E CHE SANNO COSA SIGNIFICHI DAVVERO LA PAROLA DEVOZIONE.

INIZIAMO ORDUNQUE DAL NONNETTO: ESSO FU FAMOSO PER AVER COMBATTUTO I SANNITI ED AVER SALVATO LE TERGA TERGOSE DI AULO CORNELIO COSSO ARVINA CON UN AUDACE STRATAGEMMA, VENENDO RICOPERTO DI GLORIA DAI SUOI SOLDATI (COME RACCONTATO DA TITO LIVIO), QUINDI DIVENNE CONSOLE INSIEME A TITO MANLIO IMPERIOSO TORQUATO IN TEMPO PER LA GUERRA CONTRO QUEGLI ALLEGRI CASTIGAMATTI DEI LATINI: CONTRO ESSI, SEMPRE SECONDO TITO LIVIO, TROVÒ LA MORTE NELLA BATTAGLIA DEL VESUVIO.

INFATTI GLI AUSPICI ERANO A FAVORE DEL COLLEGA E CONTRO DI LUI, MA LA SUA TESTA MATTISSIMA E LA SUA SCARSA PAZIENZA NELL’ATTENERSI ALLE DISPOSIZIONI DIVINE LO PORTARONO A DAR BATTAGLIA COMUNQUE: INIZIALMENTE SI PENSAVA CHE LA BATTAGLIA DOVESSE VOLGERE AL PEGGIO, MA QUI MURE, CON LIVELLI DI TOLLERANZA ORMAI PROSSIMI ALLO ZERO ASSOLUTO, SI BARDÒ A RITO E SI LANCIÒ DA SOLO NELLA MISCHIA NEMICA, IMMOLANDOSI NELLA TRANQUILLISSIMA PRATICA DELLA DEVOTIO, CHE PRATICAMENTE CONSISTEVA NEL SACRIFICARE SE STESSI AGLI DEI, ANDANDO IN BOCCA AL NEMICO PER RIBALTARE GLI AUSPICI NEGATIVI.

IL PIANO FUNZIONÒ E I ROMANI RIPRESERO CORAGGIO, CALCIOROTANDO LE TERGA LATINE NELLA STRATOSFERA E PERMETTENDO ALL’URBE DI TRIONFARE NELLA GUERRA.

PROSEGUIAMO CON IL BABBO: COSTUI AVEVA ALLE SPALLE GIÀ UN RUOLO DI LEGATO, DUE CONSOLATI, UNO DI MAGISTER EQUITUM E UNO DI CENSORE QUANDO DOVETTE DIVENIRE PER LA TERZA VOLTA CONSOLE INSIEME A QUELL’ALTRO SMITRAGLIACOZZI DI QUINTO FABIO MASSIMO RULLIANO, IN MODO DA COMBATTERE UNA COALIZIONE COMPOSTA CONTEMPORANEAMENTE DA GALLI SENONI, SANNITI, UMBRI E QUEI GABBIANACCI DEGLI ETRUSCHI.

FECE TERRA BRUCIATA DI TUTTO IL SANNIO, DIVENNE PROCONSOLE E DI NUOVO CONSOLE INSIEME ANCORA UNA VOLTA AL BUON RULLIANO: NONOSTANTE I BISTICCI BISTICCIOSI DA GABBIANETTI DELLE ELEMENTARI, ALLA FINE I DUE SI DECIDERANNO AD AFFRONTARE LA COALIZIONE ANTIROMATTA NELLA BATTAGLIA DEL SENTINO, DOVE ALL’INIZIO I NOSTRI MOSMAIORVMATORI PER ECCELLENZA SI TROVARONO IN BRUTTA DIFFICOLTÀ, MA CHE GRAZIE ALLA GIÀ COLLAUDATA TECNICA DELLA DEVOTIO (MARCHIO REGISTRATO DELLA FAMIGLIA MURE) FU RIBALTATA, FACENDO FARE CARNE DI PORCO DEI GALLI SENONI E DEI SANNITI (ETRUSCHI NON PERVENUTI) CHE RIUSCIRONO A SCAPPARE ADDIRITTURA PIÙ VELOCEMENTE DEI LORO ALLEATI PROTOBAGUETTARI, IL TUTTO AL MODICO PREZZO DELLA VITA DEL BUON MURE BARDATO A FESTA E LANCIATO ALLA CARICA CON UN’OVERDOSE DI INTOLLERANZA VERSO IL PROSSIMO SPARATA DIRETTAMENTE NELLA CORTECCIA CEREBRALE.

ULTIMO MA NON ULTIMO È IL FIGLIOLO: COSTUI SEGUÌ INFATTI LE ORME POLITICO-MILITARI DEL BABBO E DIVENNE CONSOLE INSIEME A PUBLIO SULPICIO SAVERRIONE PER COMBATTERE LA MINACCIA DI QUELL’ALTRO PESO LEGGERO DI PIRRO, DEFINITO DA ANNIBALE UNO DEI TRE PIÙ GRANDI GENERALI DELLA STORIA, CHE IN QUEL MOMENTO INVADEVA L’ITALIA E PROGETTAVA DI UMILIARE I ROMANI DI FRONTE A TUTTI I POPOLI ITALICI, PER CONVINCERE QUESTI ULTIMI CHE LA QUANTITÀ DI PAZIENZA GRECA FOSSE INFERIORE E QUINDI A RIBELLARSI CONTRO CHI A TUTTI GLI EFFETTI POTEVA DIRSI UN GABBIANO.

AHILORO, I ROMANI FURONO OSSI PIÙ DURI DEL PREVISTO E NEMMENO QUELLE BESTIACCE FEROCI DEGLI ELEFANTI RIUSCIRONO A FAR DURARE LO SCONTRO DECISIVO AD ASCOLI DI PUGLIA MENO DI DUE GIORNI: AD OGNI MODO LA BATTAGLIA SEMBRAVA VOLGERE ANCORA UNA VOLTA AL PEGGIO E INDOVINA INDOVINELLO COME PENSÒ IL BUON MURE DI RIVOLGERE LE SORTI DELLA BATTAGLIA A FAVORE ROMATTO?

ESATTO, AVETE GIÀ CAPITO.

GRAZIE A QUESTO SACRIFICIO, I PAZZACCHIONI DEL VESSILLO CREMISI RIUSCIRONO A RITROVARE L’IMPAZIENZA NECESSARIA A CONTENERE LE PERDITE E LA SCONFITTA, CHE ARRIVÒ PUNTUALE COME UNA CAMBIALE, FECE PIÙ DANNI A PIRRO CHE NON AI ROMANI: QUESTI ULTIMI, PRIMA DI FARSI SCONFIGGERE, AVEVANO INFATTI INFLITTO UNA SERIE DI TURBOLEGNATE COSÌ ASPRE AL RE DELL’EPIRO CHE NON SOLO I POPOLI ITALICI NON SI RIBELLARONO, MA EGLI STESSO FU COLPITO DA UN ATTACCO DI PAZIENZA POSITIVA (PROBABILMENTE TUTTA QUELLA CHE MU

RE NON AVEVA MAI AVUTO FIN DALLA NASCITA) CHE LO PORTÒ IN DEFINITIVA A PERDERE LA GUERRA.

IN ALTRE PAROLE, SE VI TROVATE DI FRONTE UNO DI NOME DECIO, NON LO FATE SBARELLARE, CHE STA GENTE LA PAZIENZA NON SA NEMMENO DOVE STIA DI CASA.

LA FROMBOLA, OVVERO LA MATTITUDINE DELLA SEMPLICITÀ

OGGI APRIAMO LA NUOVA RUBRICA #ARMIMATTE QUINDI SEDETEVI O FATEVI SDRAIARE CHE LA STORIA STA PER COMINCIARE.

LO SCOPO DI UN’ARMA È QUELLO DI SOTTERRARE IMBECILLI E QUI SIAMO TUTTI D’ACCORDO. QUELLO PERÒ CHE FORSE NON SAPETE È CHE PER METTERE L’AUREOLA AD UN GABBIANO BASTA UN PEZZETTO DI CORDA.

VI PRESENTO LA FROMBOLA, L’ARMA PIÙ SEMPLICE E MATTA IN CIRCOLAZIONE. È MOLTO SEMPLICE: PER METTERE IN BOLLA UN PENNUTO BASTA TIRARGLI UNA PIETRA. NON TUTTI PERÒ SONO COSÌ ENORMI DA TIRARLA ABBASTANZA FORTE, QUINDI CI VUOLE QUALCOSA CHE ALLUNGHI IL BRACCIO ABBASTANZA DA TRASFORMARE UN SASSO IN UN ALLEGRO STRUMENTO DI MORTE. AL CHE UN MATTO ANTICO HA PENSATO BENE DI USARE UNA BELLA STRISCIA DI TESSUTO O DI PELLE, METTERCI DENTRO UNA PIETRA, FARLA ROTEARE, E FAR VEDERE CHE LA LUNGHEZZA NON CONTA, BISOGNA SAPERCI FARE.

QUALCHE ALTRO MATTO POI HA PENSATO BENE DI AGGIUNGERCI UN BASTONE, TANTO PER AUMENTARE LA VIOLENZA DELLA COSA.

LA BIBBIA CI RICORDA CHE LA FROMBOLA È UN’OTTIMA SOLUZIONE AI GABBIANI DI DIMENSIONI SPROPOSITATE, DATO CHE QUEL MATTUOMO DI DAVIDE, APPENA DA RAGAZZINO, LA USÒ PER SOTTERRARE IL PIÙ GROSSO DEI FILISTEI.

I FROMBOLIERI NELL’ANTICHITÀ FURONO SEMPRE UNA COMPONENTE FONDAMENTALE DI OGNI ESERCITO, NON SOLO PER LA GITTATA DELLE LORO ARMI, MA ANCHE PER I DANNI CHE POTEVANO PROCURARE.

I FANTI ROMANI LE AVEVANO IN DOTAZIONE E LE ARMAVANO CON PROIETTILI DI PIOMBO CHIAMATI GLANDES, PERFETTI PER AUMENTARE LA POSSIBILITÀ DI CARCIOFATURA.

I FROMBOLIERI PIÙ FAMOSI NELL’ANTICHITÀ FURONO CERTAMENTE QUELLI DELLE BALEARI, CHE ANCORA OGGI TENGONO GARE DI PIETRAMENTO VIOLENTO.

BONUS PER QUELLI A CUI PIACE VEDER PRENDERE A PIETRATE LE COSE:

HENRY MORGAN

RIECCOCI AD ALLIETARE LE VOSTRE ORE IN RIVA AL MALE CON I #SETTEMATTI, OGGI SOFFERMANDOCI SU UN CERTO GALLESE PAZZERELLO IL CUI NOME È QUASI DIVENTATO SINONIMO DI CORSARO E PIRATA. 

HENRY MORGAN NON ERA UN ESPERTO MARINAIO ESSENDO FIGLIO DI UN FATTORE, MA SI DEDICÒ ALLO STRAGISMO ACQUATICO FIN DA SUBITO UNENDOSI ALLA FLOTTA INGLESE INTENTA A DE-SPAGNOLIZZARE IL SUDAMERICA PER ORDINE DI CROMWELL. SI DISTINSE ALLORA PER LO ZUCCHINAMENTO DI DIVERSE CITTÀ, FINO A PRENDERE LA GIAMAICA AGLI ORDINI DI UN CERTO MANSFIELD. QUANDO PERÒ QUESTO FU CATTURATO E TUBERATO I CORSARI ELESSERO PROPRIO MORGAN COME LORO AMMIRAGLIO, AVENDONE RICONOSCIUTO L'ASSOLUTA MANCANZA DI RAZIOCINIO, ELEMENTO ESSENZIALE PER PRATICARE LA PIRATERIA. PROTAGONISTA DI SVARIATE MATTANZE, RICEVETTE UNA LETTERA DI CORSA ANCHE DA SUO ZIO CHE ERA GOVERNATORE DELLA GIAMAICA, ANCHE SE IN PATRIA QUALCUNO STAVA GIÀ TIRANDO I REMI IN BARCA (EHEH) AVENDO CAPITO IL DISASTRO AMBIENTALE CHE AVEVANO SCATENATO. 

DOPO ANNI PASSATI A NUTRIRE I PESCI HENRY DECISE DI DIVENTARE UN VERO E PROPRIO BUCANIERE, CHE È IN BUONA SOSTANZA UNO CHE FA UN PO' LA MINCHIA CHE GLI PARE E SE NE INFISCHIA DI LETTERE E INCARICHI. FU INFINE ARRESTATO E CONDOTTO A LONDRA MA DOPO APPENA UN ANNO VENNE RILASCIATO E LA SUA MATTERIA UTILIZZATA CONTRO GLI EX-COMPAGNI: MORGAN PASSÒ INFATTI DA PIRATA A CACCIATORE DI PIRATI E ALLA FINE OTTENNE IL GOVERNATORATO DELLA GIAMAICA, STABILENDO LA SUA BASE A PORT ROYAL 

MORTO DI CIRROSI EPATICA, FU SEPOLTO PROPRIO NELLA SUA NUOVA ED ULTIMA DIMORA, MA PERFINO IL SUOLO NE EBBE TIMORE E CON UN TERREMOTO FECE SPROFONDARE L'INTERA CITTÀ SOTTO AL LIVELLO DEL MARE. 

IL MATTO È ENTRATO COSÌ A FONDO NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO DA POTERLO RITROVARE PRESSOCHÉ OVUNQUE. AD ESEMPIO NEI ROMANZI DI SALGARI MORGAN È IL LUOGOTENENTE DEL CORSARO NERO, MENTRE NELLA SAGA DEI PIRATI DEI CARAIBI È UNO DEI MATTI CHE STILA IL CODICE DELLA FRATELLANZA, PER NON PARLARE POI DI ONE-PIECE CON UN POCO CONFONDIBILE "MORGAN MANO D'ASCIA", O ANCORA DEL RUM CHE PORTA IL SUO NOME: "CAPTAIN MORGAN".

SBERLE PER UNA SECCHIA

GIUSTO IL TEMPO DI UN SALUTO, CARI I MIEI POVERI DI PAZIENZA

OGGI PORTO UNA STORIELLA BREVE MA ALL'INSEGNA DELL'ARRESTO ANOMALO DI VITE. PARLIAMO DELLA BATTAGLIA DI ZAPPOLINO, MEGLIO NOTA COME "LA GUERRA DEL SECCHIO" MA SOLO PERCHÈ "ENNESIMA SCUSA PER ORIZZONTALIZZARE PERSONE" ERA TROPPO LUNGO, E I CRONISTI DI ALLORA NON ERANO GENTE TANTO PAZIENTE

ACCADEVA NEL 1325, DALLE PARTI DELLA VAL PADANA, IN UN EPOCA IN CUI LA GENTE DA QUELLE PARTI NON ERA CERTO UNA TRANQUILLA COMUNITÀ DI IMPASTATORI DI TORTELLINI. ERANO PIÚ IMPASTATORI DI CARNI UMANE. INFATTI SI ERA NEL BEL MEZZO DEL CONTINUO SCONTRO TRA GHIBELLINI E GUELFI, NEL QUALE SI SCHIERAVANO I COMUNI, PER STABILIRE CHI, TRA L'IMPERATORE E IL PAPA, SIA IL VERO MATTO CHE DETTA LEGGE, E CHI IL GABBIANO.

EBBENE DALLE PARTI DI MODENA STAVANO PER IL CAZZUTISSIMO FALCONIERE FEDERICO II, I BOLOGNESI STAVANO INVECE CON IL DAVVERO POCO PAZIENTE PONTEFICE BONIFACIO VIII, NOTO AGLI AMICI COME "BOTIFACCIO MALE". EBBENE SUCCEDE CHE I BOLOGNESI, ANIMATI DA ECCLESIASTICO ARDORE E CATTIVE INTENZIONI, DECIDONO DI FARE UN RAID IN TERRA MODENESE. VENGONO INCOCCIATI QUASI SUBITO, E RICACCIATI A "CAUCI NTO CULU" FINO A CASA. ED È QUI CHE SUCCEDE IL PASTICCIACCIO. AL RITORNO I MODENESI CERCANO DI ESSERE PAZIENTI E DECIDONO DI ANDARSENE COME SE NULLA FOSSE, MA NELL'ANDARSENE SI FERMARONO AD UN POZZO PER BERE. ANDANDOSENE, ALCUNI ARMIGERI DECISERO DI TENERSI IL SECCHIO DEL POZZO COME TROFEO DI GUERRA (una riproduzione del secchio è esposto ancora oggi nella Torre Ghirlandina a Modena).

QUANDO I BOLOGNESI SI RESERO CONTO DEL FURTO PERSERO PARECCHIO LE STAFFE E RICHESERO L'IMMEDIATA RESTITUZIONE DEL SECCHIO. I MODENESI PERÒ RISPOSERO PICCHE, DIMOSTRANDO CHE AD ESSERE PAZIENTI NON CI SI GUADAGNA UN CAZZO. AL RIFIUTO, I NOSTRI MASTRI TORTELLIERI RIUNIRONO CIRCA 7000 UOMINI TRA FANTI E CAVALIERI DIRIGENDOSI AD ASSEDIARE MODENA. ALL'ARRIVO, I BOLOGNESI SI TROVANO PIÚ DI TRENTAMILA SOLDATI MODENESI SCHIERATI, TRA MILIZIE E CAVALIERI CITTADINI E MERCENARI, AI PIEDI DEL COLLE DI ZAPPOLINO, POCO FUORI CITTÀ. POTETE IMMAGINARE IL FINALE. I BOLOGNESI VENNERO CARCIOFATI MALAMENTE, E CIRCA 3000 PERSONE STESE A TERRA.

COME RIFERÍ IL POETA ALESSANDRO TASSONI (NO, NON QUELLO DELLA CEDRATA)

"Ma la Secchia fu subito serrata

ne la torre maggior dove ancor stassi,

in alto per trofeo posta e legata

con una gran catena a’ curvi sassi;

s’entra per cinque porte ov’è guardata

e non è cavalier che di là passi

né pellegrin di conto, il qual non voglia

veder sì degna e glorïosa spoglia"

CHE ERA UN MODO TRANQUILLO DI DIRE "BOLOGNESI, SUCCHIATECI IL TORTELLO"

DI MATTEO LA PLACA

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FRANCIS DRAKE

OGGI PER LA RUBRICA #ISETTEMATTI CI SPOSTIAMO NELLA BENEAMATA (?) ALBIONE CON FRANCIS DRAKE, CORSARO AL SERVIZIO DELLA CORONA INGLESE DI ELISABETTA PRIMA. IL MATTO BAZZICA IL MARE FIN DALL'ETÀ DI TREDICI ANNI E DIVENTA CAPITANO DI UNA NAVE A VENTI PERCHÉ LA PAZIENZA L'AVEVA SMARRITA NELLA CULLA. ENTRO I VENTITRE ANNI SI GUADAGNA GIÀ IL SOPRANNOME DI "DRAGONE" PER LE SUE PRIME MATTERRIME IMPRESE NEL NUOVO MONDO, QUANDO VELEGGIA PER IL MAR DEI CARAIBI CON IL CUGINO JOHN HAWKINS. RICEVUTO L'INCARICO DALLA REGINA ELISABETTA DI FAR COMPRENDERE AGLI SPAGNOLI IL TREMENDO ERRORE, FRANCIS ATTRAVERSA L'ATLANTICO, S'INFILA NELLO STRETTO DETTO POI DI DRAKE E FA RITORNO ATTRAVERSO IL PACIFICO DOPPIANDO POI IL CAPO DI BUONA SPERANZA: È STATO IL PRIMO INGLESE COSÌ MATTO DA CIRCUMNAVIGARE IL GLOBO. OVVIAMENTE NEL MENTRE CONQUISTA E SACCHEGGIA MA SOPRATTUTTO MATTEGGIA. IL TESORO CHE RIPORTA IN PATRIA È TALE CHE LA METÀ DI ESSO, DESTINATO ALLA REGINA, COSTITUISCE PIÙ DI QUANTO LA CORONA RIESCA AD INCAMERARE IN UN ANNO. NELLA GUERRA TRA SPAGNA E INGHILTERRA SI DISTINGUE PER MANI IN FACCIA, QUANDO COME VICE AMMIRAGLIO RENDE DIVERSAMENTE NAVIGANTE UN GRAN NUMERO DI NAVI NEMICHE E PARTECIPA ATTIVAMENTE AL TARTUFAMENTO DELLA COSIDDETTA "INVINCIBILE ARMATA" (CHE SAREBBE RIMASTA A GALLA SE L'AVESSERO CHIAMATA "INCARCIOFABILE ARMATA"). NEGLI ULTIMI ANNI TENTA QUALCHE IMPRESA COLONIALE CON IL CUGINO AL SUO FIANCO, MA AVENDO PERSO LA STOFFA SI RITROVA CON UN PUGNO DI MOSCHE. INFINE MUORE DI CACARELLA ALL'ETÀ DI CINQUANTASEI ANNI E SI FA SEPPELLIRE IN MARE IN UNA BARA DI PIOMBO, NON PRIMA DI AVER LASCIATO UN'INGENTE QUANTITÀ DI DENARO AI POVERI DI PLYMOUTH, DI CUI ERA STATO SINDACO (AVEVA UN CUORE GRANDE COME LA SUA MANCANZA DI RAZIOCINIO).

BARBAROSSA PIRATA OTTOMATTO

EBBENE L'ESTATE È GIUNTA NONOSTANTE IL COVIDDO, DUNQUE URGONO STORIE DI MATTI AL SAPORE DI SOLE, MARE E FURORE. INAUGURIAMO ALLORA LA RUBRICA #ISETTEMATTI, DOVE ANDREMO A NARRARE LE GESTA DI SETTE MATTERELLI CHE AMAVANO ANDAR PER MARE PER RIDURRE IL CONSUMO DI OSSIGENO NEL MONDO. INIZIAMO CON IL BUON BARBAROSSA, MA NON L'IMPERATORE BENSÌ IL CORSARO KHAYR AL-DIN. IL MATTO COMINCIA FIN DA GIOVANE AD ESERCITARE LA GUERRA DI CORSA, CHE SIGNIFICA IMPLEMENTARE IL NUTRIMENTO DELLA FAUNA ACQUATICA AFFONDANDO NAVI E DEPREDANDO CITTÀ MA SENZA CHE QUALCUNO METTA UNA TAGLIA SULLA TUA TESTA. SICCOME LIMITARSI ALLE SUE TERRE NATIE DOVEVA SEMBRARGLI PIUTTOSTO NOIOSO, KHAYR DECIDE DI ANDARE FINO IN FONDO E DEDICARSI ALLA SISTEMATICA RAZZIA DI OGNI ANGOLO DELLE COSTE DEL NORDAFRICA E DELLA PENISOLA ITALIANA. DA ALGERI A TUNISI, DA REGGIO CALABRIA A DIANO MARINA, FINO AD ARRIVARE IN ANDALUSIA PER CAMBIARE UN PO' ARIA E POI DI NUOVO A CORFÙ A FAR IMBUFALIRE I VENEZIANI. È COSÌ MATTO DA OTTENERE LA NOMINA A CAPITAN PASCIÀ CIOÈ IL COMANDANTE IN CAPO DI TUTTA LA FLOTTA OTTOMANA E CON LE SUE MATTERIE MARINE RIESCE A FARE INCAZZARE ANCHE L'IMPERATORE CARLO V CHE GLI SCAGLIA CONTRO UNA GRAN QUANTITÀ DI GALEE E VASCELLI, OTTENENDO PERÒ POCO O NIENTE VISTO CHE IL BARBAROSSA PERDEVA UNA CITTÀ E NE CONQUISTAVA DIECI. IN TUTTO QUESTO KHAYR AFFRONTA E SCONFIGGE ANCHE L'AMMIRAGLIO GENOVESE ANDREA DORIA, CHE IN QUANTO A COGLIONI QUADRI NON DOVEVA INVIDIARE NIENTE A NESSUNO. IL PAZZACCHIONE SI DISTINGUE QUANDO DOPO L'ASSEDIO DI NIZZA INVIA A COSTANTINOPOLI UNA GRAN QUANTITÀ DI SCHIAVI CRISTIANI, TRA CUI DUECENTO MONACHE DESTINATE A DIVENTARE UN REGALO PERSONALE DI DONNE VERGINI (EHEH) A SOLIMANO IN PERSONA. BARBAROSSA MUORE DI FEBBRE GIALLA A QUASI SETTANT'ANNI, FINENDO SEPOLTO IN UN GRANDE MAUSOLEO A NORD DI ISTANBUL.

MILUNKA SERBA RANCORE

DAL GRUPPO DEI MATTI:

"LA DONZELLA DALLO SGUARDO PER NULLA INNERVOSITO CHE VEDETE IN FOTO, RISPONDE AL NOME DI MILUNKA SAVIC.

MILUNKA NASCE IN QUELLA TERRA DI GENTE PER NULLA INCLINE ALLA MATTITUDINE CHIAMATA SERBIA.

SICCOME I BALCANI SONO UN LUOGO PERFETTAMENTE PACIFICO, NEL 1913 LA SERBIA ENTRA NELLA SECONDA GUERRA BALCANICA E, OVVIAMENTE, VENGONO SPEDITE LE LETTERE DI LEVA.

IL FRATELLO DI MILUNKA, IN QUANTO PENEDOTATO, VIENE SCELTO PER COMBATTERE, MENTRE LEI NO; LA DONZELLA LA PRENDE MOLTO SPORTIVAMENTE, CONVINCE IL FRATELLO, CON UN RAPIDO ESERCIZIO DI PERCUSSIONI SULLE GENGIVE, CHE LEI HA RAGIONE PERCHESSI; SI TAGLIA I CAPELLI, RUBA I VESTITI DA UOMO DEL FRATELLO E PARTE PER ARRUOLARSI AL POSTO SUO.

MULAN SPOSTATI.

MILUNKA FA APPENA IN TEMPO AD ARRIVARE NELL'ESERCITO CHE SUBITO PARTE LA BATTAGLIA DI BREGALNICA CONTRO LA BULGARIA E LEI CI SI TROVA PROPRIO IN MEZZO. LA NOSTRA, SICCOME È LA SUA PRIMA VOLTA, DECIDE DI FARE BELLA FIGURA; SETTA L'INTERRUTTORE DELLA PAZIENZA SU "OFF" E LA BATTAGLIA FINISCE CON 20.000 BULGARI CHE ABBRACCIANO IL PAVIMENTO.

MILUNKA RICEVE LA PROMOZIONE A CAPORALE E LA SUA PRIMA MEDAGLIA PER "ATTI DI VALORE SUL CAMPO".

LA NOSTRA RICEVETTE ANCHE ALCUNE FERITE E, DURANTE LE VISITE, SI ACCORSERO CHE ERA UNA DONNA.

IL COMANDANTE, CONSCIO DEL MACELLO EFFETTUATO DA MILUNKA SUL CAMPO E PROBABILMENTE PREOCCUPATO DI FARNE PARTE NELL'IMMEDIATO FUTURO, DECISE DI NON PUNIRLA.

LE DISSE: "Senta Caporale, le faccio notare che il campo di battaglia non è adatto ad una gentile donzella quale lei è. La sposto come infermiera."

MILUNKA GLI RISPOSE CHE L'UNICO MODO IN CUI VOLEVA SERVIRE IL PROPRIO PAESE ERA COMBATTENDO E SMETTENDO GABBIANI. IL COMANDANTE, PROBABILMENTE DENOTANDO UNA CERTA FAMILIARITÀ CON I PENNUTI, DECIDE DI LASCIARLA RESTARE NELLA FANTERIA.

È IL 1914 E IN EUROPA SI SVOLGE QUELLA TEMPESTA DI MATTITUDINE CONOSCIUTA COME PRIMA GUERRA MONDIALE ED È QUI CHE MILUNKA DA IL PEGGIO QUINDI IL MEGLIO DI SE.

RICEVE NON UNA, MA DUE STELLE DI KARADORDE CON SPADE, LA MASSIMA ONORIFICENZA DATA IN COMBATTIMENTO DALL'ESERCITO SERBO, LA SECONDA CATTURANDO, DA SOLA, 23 SOLDATI BULGARI CHE LE AVEVANO FATTO SALIRE UN PO'TROPPO IL FASTIDIO.

DA LI IN POI È UN TRIPUDIO DI STESI E MEDAGLIE.

MILUNKA VA A SUONARE I KALASHNIKOV CON GLI ANGELI NEL 1973, AD 85 ANNI, COME LA DONNA PIÙ DECORATA DELL'INTERA STORIA MILITARE."

(MATTEO CAERO)

MATTILIO #SALGARI E I MATTI SCRITTI

CONTINUIAMO CON LA #LETTEMATTURA E I #LETTEMATTI CON UNO SFORNAMATTI D’ECCEZIONE. EMILIO #SALGARI FU UN MATTO INCARCIOFABILE, TANTO CHE DOVETTE MANDARSI DA SOLO A CONCIMARE LE ANGURIE, PERCHÉ LA VITA DA SOLA ERA TROPPO GABBIANA PER FARCELA. NEL FRATTEMPO INVENTÒ PIÙ ESEMPI DI MATTITUDINE DI QUALUNQUE ALTRO, QUINDI ZITTI E IMPARATE.
NATO A VERONA NEL 1862, FIN DA PRINCIPIO CAPISCE CHE GLI PIACCIONO MARE E AVVENTURA, MA NON GLI PIACE STUDIARE, COSÌ MOLLA IL REGIO ISTITUTO TECNICO E NAUTICO DI VENEZIA E SI METTE A SCRIVERE. E SICCOME IL MONDO È GABBIANO FINISCE A SCRIVERE ROMANZI D’APPENDICE PER I GIORNALI, AVENDO SUCCESSO MA RIMANENDO POVERO. IN OGNI CASO È TROPPO MATTO PER NON FAR CARRIERA, COSÌ DIVENTA PRESTO REDATTORE E GIUSTO PER RIMARCARE LA POCA PAZIENZA SFIDA A DUELLO UN GIORNALISTA DI UN QUOTIDIANO RIVALE: “SÌ SÌ, ADESSO VEDIAMO SE NE UCCIDE PIÙ LA PENNA CHE LA SPADA”. LA RISPOSTA È TROPPO PENNUTA PER ESSERE RICORDATA. E QUI LA VITA COMINCIA A PRENDERLO A SBERLE FORTISSIMO E LUI A RESISTERE CHE RASPUTIN BACIAMI I PIEDI. PRESTO MUORE LA MADRE POI IL PADRE SI METTE DA SOLO A GUARDARE LE MARGHERITE DALLA PARTE DELLE RADICI, TEMENDO DI ESSERE MALATO.

EMILIO SI SCUOTE I DARDI DELLA SORTE DALLA SCHIENA, SI SPOSA, FIGLIA, SI TRASFERISCE IN PIEMONTE E POI A GENOVA E POI A TORINO. PASSA IL TEMPO A SCRIVERE, DOCUMENTARSI, ORGANIZZARE TORNEI DOMESTICI DI SCHERMA E CORSE CLANDESTINE DI CARRETTI TRAINATI DA GATTI NEL GIARDINO. NEL FRATTEMPO LA MATTITÀ DEI SUOI ROMANZI ARRIVA FINO ALLA REGINA MARGHERITA CHE LO FA INSIGNIRE DEL TITOLO DI CAVALIERE DELL’ORDINE DELLA CORONA D’ITALIA. INTANTO È ANCORA POVERO IN CANNA, MENTRE QUEI GABBIANI DEGLI EDITORI FANNO SOLDI A PALATE ALLE SUE SPALLE. LE MAZZATE DELLA VITA CONTINUANO. LA MOGLIE IMPAZZISCE E FINISCE IN MANICOMIO. GLI EDITORI LO COSTRINGONO A SCRIVERE TRE LIBRI ALL’ANNO PAGANDOLO UNA MISERIA, E LUI VA AVANTI A VINO E SIGARETTE. TENTA L’AUTOTERRICCIAMENTO, MA LA FIGLIA LO FERMA. LE COSE VANNO PEGGIO, I SOLDI SONO SEMPRE MENO, LE MAZZATE DEGLI EDITORI CONTINUANO E STAVOLTA DECIDE DI FARLA FINITA SUL SERIO, LASCIANDO SCRITTO:

“A VOI CHE VI SIETE ARRICCHITI CON LA MIA PELLE, MANTENENDO ME E LA MIA FAMIGLIA IN UNA CONTINUA SEMI-MISERIA OD ANCHE DI PIÙ, CHIEDO SOLO CHE PER COMPENSO DEI GUADAGNI CHE VI HO DATI PENSIATE AI MIEI FUNERALI. VI SALUTO SPEZZANDO LA PENNA”.

MA CHE HA SCRITTO PER ESSER DEGNO DELLA NOSTRA POCA PAZIENZA?

CICLO MALESE: SEGUE LE AVVENTURE DI SANDOKAN, UN MATTO CHE MANDA GLI INGLESI A VEDERE IL FONDO DEL MARE CON BIGLIETTO DI SOLA ANDATA PER VENDICARE LA SUA FAMIGLIA E GIÀ DAL PRIMO LIBRO MOSTRA LA SUA TRANQUILLITÀ FACENDO A CAZZOTTI CON GLI SQUALI E SPEZZANDO LE CATENE CHE LO TENGONO PRIGIONIERO. LA SECONDA PARTE DEL CICLO È DEDICATA MAGGIORMENTE AL SUO AMICO YANEZ, PORTOGHESE CHE SOTTO L’ASPETTO ALLEGRO NASCONDE L’ATTITUDINE AL CARCIOFAMENTO E ALLA CONQUISTA DI IMPERI PER LA DONNA CHE SPOSA. NONOSTANTE SIANO LE OPERE PIÙ FAMOSE, SONO TRA I PEGGIORI ROMANZI DI MATTILIO, A RICORDARCI CHE IL MONDO È GABBIANO.

CICLO DELLE ANTILLE: ALL’OPPOSTO DEL PRECEDENTE, IL CAPOLAVORO SALGARIANO. ATMOSFERE CUPE, DUELLI, CANNONATE, ASSALTI A CITTÀ, INSOMMA, TUTTO QUELLO CHE SERVE PER PASSARE ALLEGRAMENTE UNA SERATA. MA SOPRATTUTTO I PERSONAGGI MIGLIORI. IL CORSARO NERO, CHE NON A CASO SI CHIAMA EMILIO, INQUIETO, TENEBROSO, SI DEDICA AGLI AMABILI PASSATEMPI DI INCHIODARE GABBIANI AL MURO CON LA SUA SPADA E FARE OSCURI GIURAMENTI SULLE SALME DEI FRATELLI GIUSTIZIATI, DA PERSONCINA A MODO QUAL È; CARMAUX E WAN STILLER CHE LO ACCOMPAGNANO FEDELMENTE, E IL DOLCE MOKO, CHE CARCIOFA I COCCODRILLI A BASTONATE; TRA TUTTI PERÒ IL PIÙ RIUSCITO, GRAN SCOLATORE DI XERES E ALICANTE, E SEMPRE TIMOROSO DI LASCIARE LA SUA DRAGHINASSA A RIPOSO È DON BARREJO, CHE SI TROVA NEGLI ULTIMI CAPITOLI DELLA SAGA.

CARTAGINE IN FIAMME: ALTRO CAPOLAVORO ANCHE SE MENO CONOSCIUTO, HA PRATICAMENTE FATTO DA BASE PER CABIRIA, SÌ IL FILM DI QUEL MATTUOMO DI D’ANNUNZIO. SE VI PIACCIONO LE TRIREMI È LA SCELTA GIUSTA PER VOI, E SÌ, CI TROVATE ANCHE UN ELEFANTE CHE NON GUASTA MAI.

BONUS PER LA MATTA BELLISSIMA CHE È ARRIVATA A LEGGERE FINO A QUI:

CAPITAN TEMPESTA E IL FIORE DELLE PERLE: QUOTE ROSA MATTISSIME NEI ROMANZI SALGARIANI, DONNE PRONTE A PRENDERE LA SPADA O A SPARARAMMAZZARE PER RITROVARE GLI UOMINI CHE HANNO CARI, LA PRIMA CAROTANDO TURCHI A RIPETIZIONE A FIANCO AI VENEZIANI, LA SECONDA PER I FATTI SUOI NELLE FILIPPINE.

FRANZ SCHMIDT DACCI UN TAGLIO

C'È CHI NASCE CON LA GUERRA NEL SANGUE E PASSA LA VITA A MULINARE LA SPADA IN FACCIA AI NEMICI, E CHI INVECE SI ACCONTENTA DI FARNE FREDDO UNO PER VOLTA CON LA DOVIZIA E L'ATTENZIONE DI UN CERTOSINO.

È IL CASO DEL SIGNOR FRANZ SCHMIDT, BOIA DI PROFESSIONE, LA CUI SIMPATICA STORIELLA CI VIENE RACCONTATA ANCORA UNA VOLTA NE "I PADRONI DELL'ACCIAIO" DA GABRIELE CAMPAGNANO (

Zhistorica

) E

Art of Francesco Saverio Ferrara

CON I SUOI MATTISSIMI DISEGNI.

FRANZ È FIGLIO D'ARTE, PER CUI MENTRE I FANCIULLI DELL'EPOCA IMPARAVANO DAL PADRE A FARE I FALEGNAMI SEGANDO, INCHIODANDO E LEVIGANDO, LUI IMPARAVA A FARE IL BOIA TENENDO FERMI I CONDANNATI E LAVANDO GLI STRUMENTI DEL MESTIERE. ALL'ETÀ DI DICIANNOVE ANNI CARCIOFA IL SUO PRIMO UOMO TRAMITE IMPICCAGIONE, E LO FA COSÌ BENE CHE RICEVE UFFICIALMENTE LA NOMINA A BOIA (SONO SODDISFAZIONI CHE UN MILLENIAL NON POTRÀ MAI AVERE).

POCHI MESI DOPO SI CIMENTA NELLA SUA PRIMA RUOTA, CHE NON È QUELLA FATTA IN PALESTRA BENSÌ QUELLA IN CUI IL CONDANNATO È LEGATO PROPRIO ALLA RUOTA DI UN CARRO MENTRE IL BOIA GLI ROMPE TUTTE LE OSSA CON UNA MAZZA, MA SENZA FARLO STESO SUBITO COSÌ CHE POSSA PATIRE LE PENE DELL'INFERNO E COMPRENDERE L'ERRORE TREMENDO. CAPIRETE CHE PER FARE QUESTO CI VOGLIONO TECNICA E TALENTO, E FRANZ SI RIVELA UN PROFESSIONISTA IN TAL SENSO. NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA CAROTA BEN TRENTA IMBECILLI CON QUESTO METODO, COMPRESO IL SIGNOR FREDERICK WERNER CHE È NIENTE POPÒ DI MENO CHE SUO COGNATO, AL QUALE INFLIGGE BEN TRENTUNO COLPI PRIMA DI MANDARLO AL CREATORE, POICHÉ VOLEVA ESSERE IMPARZIALE E PROFESSIONALE FINO ALL'ESTREMO).

IL NOSTRO TUBERATORE DIVENTA IL MAESTRO (CIOÈ IL CAPO-BOIA) DI NORIMBERGA, DOVE RIVOLUZIONA I METODI DI STENDIMENTO ELIMINANDONE ALCUNI IN FAVORE DI ALTRI (AD ESEMPIO CONSIGLIANDO DI SMETTERLA DI FICCARE LA GENTE NEI SACCHI E GETTARLA IN ACQUA, METODO ASSAI SCOMODO E NOIOSO). LE ESECUZIONI COMPLESSIVE AMMONTANO A BEN TRECENTOSESSANTUNO, DELLE QUALI CENTOTTANTASETTE CON LA SPADA, CON LA QUALE ERA TALMENTE ABILE DA NON DOVERE QUASI MAI RIPETERE IL COLPO.

FRANZ NON SI FA MANCARE NULLA E DUNQUE SI DEDICA ANCHE ALLA TORTURA, CON LA QUALE DOVEVA FAR CONFESSARE CHI ERA "SOSPETTATO" DI QUALCOSA. SI VA DALLE VITI PER ROMPERE LE DITA FINO ALLE CANDELE MESSE SOTTO ALLE ASCELLE, PER FINIRE CON LO "STRAPPADO", CHE CONSISTEVA NEL LEGARE DEI PESI ALLE CAVIGLIE DEL TORTURATO, CHE VENIVA POI ISSATO PER LE BRACCIA PRECEDENTEMENTE LEGATE DIETRO ALLA SCHIENA.

FRANZ SCHMIDT CONTINUA A UCCIDERE E TORTURARE FINO A DOPO I SESSANTANNI (ETÀ IN CUI LA MAGGIOR PARTE DEI BOIA SI È DA TEMPO RITIRATA), QUANDO VIENE DEFINITIVAMENTE SOSTITUITO, NON SENZA PRIMA AVERGLI DATO UNA BELLA CASA E UNA PENSIONE COI FIOCCHI. COMPLESSIVAMENTE HA CAROTATO GENTE PER QUARANT'ANNI ESATTI, FINENDO I SUOI GIORNI OTTANTENNE E RISPETTATO DA TUTTI, TANTO CHE SULLA SUA LAPIDA CI SI RIFERISCE A LUI COME "MEDICO", VISTE LE SUE MIRABILI CONOSCENZE DEL CORPO UMANO (CHISSÀ COME MAI).

LA FONTE DI QUESTO AUGUSTO POST È IL SUDDETTO LIBRO, CHE VI CONSIGLIAMO DI ACQUISTARE CON LO STESSO CALORE DI UN ROGO MEDIEVALE

PISTONI MATTI

LORENZO CENCIARELLI HA INAUGURATO UNA NUOVA MATTA RUBRICA NEL GRUPPO E NOI SIAMO BEN LIETI (ANZI NO) DI RIPORTARLA SULLA PAGINA.
#PISTONIMATTI
"OGGI CAUSA SPAZIENTIMENTO INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA CURVA DEL COVID, VI RACCONTO DEI MATTI DEL RALLY ANNI 80' PERCHÉ SI.
I MANGIARANE ALLA FIA DECISERO DI CREARE ALL'INIZIO DEGLI ANNI 80 IL GRUPPO B, PERCHÉ "GRUPPO DI AUTO DAL TELAIO DI CARTA CRESPA CON MOTORE ALIMENTATO DA BESTEMMIE E CRONACHE NERE" SUONAVA MALE.
ALL'INIZIO FU AUDI CHE CREÒ LA SUA PRIMA AUTO A TRAZIONE INTEGRALE PER CERCARE DI CAROTARE I NOSTRI DI LANCIA E FIAT CHE AVEVANO A LORO VOLTA CARCIOFATO PARECCHI GABBIANI D'OLTRALPE E ALEMAGNA.
LANCIA, MATTA COME UN CAVALLO AL QUALE HANNO SCALCIATO I COGLIONI, SI PRESENTA AL VIA CON LA RALLY 037 A TRAZIONE POSTERIORE, INFERIORE ALL' AUDI PER POTENZA E TIPO DI TRAZIONE.
SICCOME I PAZZI IN LANCIA ABBONDAVANO, IL CAPOSTECCA DEGLI SCEMI MANGIASPAGHETTI ERA CESARE FIORIO, ALL' APPARENZA GABBIANO RISVOLTINATO, MA DAL FINO ACUME COME SOLO UN MATTO DA TSO AVREBBE POTUTO FARE.
IL SUDDETTO PAZZO SCOCCIATO AGGIRANDO REGOLAMENTI E CAVILLI FA TRIONFARE IL MACININO LANCIA CONTRO LA CORAZZATA TEDESCA NEL CAMPIONATO MARCHE.
MA LA MATTITUDINE AUMENTA ESPONENZIALMENTE NEGLI ANNI SUCCESSIVI, ERANO PREVISTI SCHIAFFI SELVAGGI E MANI TROGLODITE TRA I SEGUENTI MARCHI E AUTO:
- LANCIA CON LA DELTA " BOILER SPAZIENTITO" S4
- AUDI CON LA AUDI "TOLLERANZA ZERO" QUATTRO S1
- PEUGEOT CON LA 205 " MANI CHE PRUDONO" T16
E ALTRI MARCHI DALLA MATTITUDINE UN PO' MENO MARCATA, MA COMUNQUE DI TUTTO RISPETTO.
LA PAZZIA CHE ACCOMUNAVA GLI INGEGNERI DI QUESTI MARCHI SOPRA CITATI, PORTÒ ALLA CREAZIONE DI AUTO DAI TELAI FATTO DI PENNE DI GABBIANO, CARROZZERIE IN CAVIGLIE DI RISVOLTINATO MA MOTORI DEI QUALI ANCORA OGGI ECHEGGIA IL LORO ULULATO SECONDO SOLO ALL'ECO DEGLI SCHIAFFI DI BUD SPENCER.
LA STAGIONE DEI RALLY POCO PAZIENTI SI ESAURÌ IN MANIERA PREMATURA A CAUSA DI INCIDENTI A SFONDO DI MATTUOMINI, TIPO AUTO CHE SI STAMPANO SU MAREE UMANE, PILOTI E COPILOTI (PURTROPPO) ORIZZONTALIZZATI DAI LORO STESSI MEZZI FATTI DI CARTONGESSO CINESE.
SE NON CONOSCETE IL GRUPPO B ANDATE ED INFORMATEVI AVETE CAPITO SI O SI?"

FRANCESCO BARACCA, IL MATTO DEI MATTI AEREO

SE PENSAVATE DI ESSERE LASCIATI SENZA #AEROMATTI VI DELUDEREMO PERCHÈ NON SOLO VI PORTIAMO L’AEROMATTO DEGLI AEROMATTI DI ITALICA STIRPE MA VI INTIMIAMO DI GUARDARE IL POST DEI RAGAZZI DI WMS - War Meme Squad Italia NEI COMMENTI PRIMA DI SUBITO.
ORBENE SENZA INDUGIO VENIAMO A PARLARE DI FRANCESCO BARACCA, IL MATTO DEI MATTI AEREO: DI FAMIGLIA NOBILIARE ALL’INIZIO SI ISCRIVE ALLA SCUOLA DI CAVALLERIA MA VISTO CHE STARE INCOLLATO A TERRA È INOPPORTUNO PER UN PAZZERELLOTTO DEL GENERE CHIEDE E OTTIENE DI FARSI TRASFERIRE AL SERVIZIO AERONAUTICO COSA CHE NEL 1914 ERA SICURA COME DONDOLARE I GIOIELLI DI FAMIGLIA DI FRONTE A UNA TIGRE DELLA MALESIA A DIGIUNO DA TRE GIORNI.
LA RICOGNIZIONE NON È PERICOLOSA ABBASTANZA PER UNO COME LUI E, QUANDO SCOPPIA LA GUERRA, CI PASSA APPENA UN ANNETTO QUINDI SI FA TRASFERIRE ALLA CACCIA DOVE SI METTE IN LUCE NELLA PRIMAVERA DEL ’16, ABBATTENDO IL PRIMO AEREO DELL’INTERA CACCIA ITALIANA.
DA QUI FU UN MASSACRO DI TELA E LEGNO: ENTRO MAGGIO AVRÀ GIÀ SETTE ABBATTIMENTI E L’ANNO SUCCESSIVO SI COSTRUÌ UNA SQUADRIGLIA DI MATTASSI COME LUI TRA I QUALI FIGURAVANO GENTE COME PIER RUGGERO PICCIO FULCO RUFFO DI CALABRIA E GUIDO KELLER TANTO PER MANTENERE IL LIVELLO DI SANITÀ MENTALE PARI A QUELLO DI UNA CALATA DI UNNI.
IN UN ALTRO ANNETTO TIRA GIÙ UNA MAREA DI GENTE TRA I QUALI UN PAIO DI ALTRI MATTACCHIONI AUSTROUNGARICI TIPO RUDOLF SOKOLL E JULIUS BUSA, PREDILIGENDO QUELLA MATTITUDINE ALATA DELLO SPAD S.XIII PER FARLO, MA LA SUA FORTUNA SPARISCE NEL GIUGNO 1918 DURANTE QUELLA SPECIE DI CAMPIONATO ALPINO DELLA PAZZITUDINE CHE ERA LA SECONDA BATTAGLIA DEL PIAVE QUANDO TRISTEMENTE, DURANTE UNO SMITRACCHIOLAMENTO DELLE LINEE BIONDE, VIENE COLPITO DA QUALCOSA CHE ANCORA OGGI NON SI CAPISCE SE UNA FUCILATA DA TERRA UNA PALLETTA DI SHRAPNEL O UN AUSTROGABBIANO CHE SI ERA AVVICINATO QUATTON QUATTONI E L’AVEVA TIRATO GIÙ SENZA FARSI VEDERE PERCHÈ NESSUNO POTEVA FARSI VEDERE DA BARACCA E PRETENDERE DI SVOLAZZARE FINO A CASA.
EBBE IL MATTONORE DI AVER PRONUNCIATO IL SUO ELOGIO FUNEBRE DA QUEL GRAN PAZZACCHIONE DI GABRIELE D’ANNUNZIO E LA SUA FIGURA DIVERRÀ SIMBOLO DI TUTTO CIÒ CHE DI ALATO E SOPRATTUTTO DI AEROMATTO ESISTE È ESISTITO E SEMPRE ESISTERÀ NELLA PENISOLA ITALICA.

ARTURO FERRARIN IL MATTOVOLANTE

EBBENE SE DOBBIAMO PARLARE DI #AEROMATTI MI È OBBLIGATORIO PARLARE DI ARTURO FERRARIN MA NON PER IL SUO CONTO DI STENDIMENTI DI ANIME BENSÌ PERCHÈ PER VOLARE IN TUTTI I POSTI E CON TUTTI I TRABICCOLI CON CUI HA VOLATO LUI UN PO' DI MATTINCAPITUDINE È NECESSARIA
SI ARRUOLA NELLA GRANDE GUERRA COME MITRAGLIERE PER GLI AEROPLANI MA DECIDE CHE LA CLOCHE VUOLE TENERLA LUI E QUINDI SI FA TRASFERIRE AI BOMBARDIERI CONOSCENDO PERTANTO IL FANTASTICO MONDO DEI PAZZOIDI CHE DOPO SOLO TREDICI ANNI DI RAGGIRI ALLA GRAVITÀ PENSAVANO FOSSE DIVERTENTE SFIDARE LE LEGGI DI DIO CON UN TRABICCOLO DI LEGNO CHE FACEVA PIÙ CASINO DI UN BIMBO CHE FA LE PERNACCHIE
DOPO LA GUERRA GLI VIENE UNA BELLA IDEA E ORGANIZZA INSIEME AD ALTRI UNDICI EQUIPAGGI UNA SPEDIZIONE DA ROMA A TOKYO CON UN ANSALDO SVA 9 SOTTO IL CONSIGLIO DEL SOBRISSIMO GABRIELE D'ANNUNZIO E DI QUELL'ALTRO MATTACCHIONE DI HARUKICHI SHIMOI: DA TENERE A MENTE CHE LO SVA 9 AVEVA GIÀ FATTO FATICA NEI CIRCA 1000 CHILOMETRI DI VOLO SU VIENNA E LUI AVEVA IN MENTE DI FARE UN VOLO DI MEZZO MONDO ATTRAVERSO UNA QUANTITÀ DI MICROCLIMI CHE MANCO IN UN'ODISSEA NELLO SPAZIO.
LA SPEDIZIONE RIESCE ALLA PERFEZIONE MA LUI E QUELLA POVERA CAPPA DEL SUO MOTORISTA PASSANO NON POCHE AVVENTURE TRA LE QUALI IL SORVOLO DI UNA BANDA DI PREDONI DEL DESERTO CHE CERCANO DI ABBATTERLI CON LA MITRAGLIATRICE RUBATA A UN RELITTO D'AEREO INGLESE ED IL RAPIMENTO DA PARTE DI UNA TRIBÙ DI PAZZI BELUCISTANI IMBOTTITI DI MATRIARCATO CHE LI CREDEVANO DEI E CHE QUINDI VOLEVANO DARLI IN SPOSI A QUEL MANICO DI SCOPA DI MEZZO MILIONE DI ANNI DELLA CAPOTRIBÙ: SCAPPERANNO CON UN PAIO DI SGANASSONI E UN ABILE RAGGIRO CONVINCENDOLI DI ESSERE ALLEATI BULGARI E DECOLLANDO ALLA CHETICHELLA CON UNA BELL'OMBRELLATA ALLA MASSIMO MORATTI.
DELLA SPEDIZIONE ARRIVERÀ SOLO LUI A TOKYO.
QUANDO TORNA DALLA SPEDIZIONE NESSUNO SE LO CAGA DI STRISCIO MA POI A QUALCHE GABBIANO VIENE IN MENTE CHE LA MATTITUDINE NON È UNA DOTE COSÌ BRUTTA E DECIDONO DI PREMIARLO FACENDO DIVENTARE COSÌ LEGGENDARIA LA SUA FAMA DI PILOTA DA RENDERLO UNO DEI PIÙ FAMOSI MATTOVOLANTI DEL MONDO: PUR ESSENDO PILOTA BOMBARDIERO/RICOGNITORE VA A LE BOURGET PARTECIPA AI COMBATTIMENTI AEREI SIMULATI E A BORDO DI UN RIGIDISSIMO ANSALDO A.1 BALILLA FA IL CULO A STRISCE AD UN PAIO DI AFFERMATISSIMI ASSI DELLA CACCIA BAGUETTOSA. CERCA ANCHE DI PARTECIPARE ALLA COPPA SCHNEIDER MA IL MOTORE DEL SUO IDROCORSA NON È ABBASTANZA MATTO PER LUI E SI ROMPE AL PRIMO DEI TRE GIRI PREVISTI FACENDO VINCERE QUEI GABBIANONI INFINITI DEGLI INGLESI.
FERRARIN PERÒ NON SI SCORAGGIA E CONTINUA A VOLARE E INSIEME A QUEL SILENZIOSO PAZZONE DI CARLO DEL PRETE SI METTERÀ IN TESTA PRIMA DI BATTERE IL RECORD DI VOLO IN CIRCUITO CHIUSO FACENDOSI CINQUANTANOVE ORE DI VOLO IN TONDO SOPRA ROMA E QUASI 7700 CHILOMETRI FACENDO PAPPA CACCA E PIPÌ A BORDO E POI DI FARE UNA BELLA TRASVOLATA ATLANTICA A BORDO DI UN COSO STRANO CHIAMATO S.64. NELLA TRASVOLATA IL POVERO DEL PRETE MORIRÀ IN UN INCIDENTE DOPO ESSERE ARRIVATO A NADAL IN BRASILE.
FA POI NUMEROSI ALTRI VOLI E INSEGNA A VOLARE A GENTE POCO IN VISTA COME QUEL BEL TOMO DI AMEDEO UMBERTO LORENZO MARCO PAOLO ISABELLA LUIGI FILIPPO MARIA GIUSEPPE GIOVANNI DUCA D'AOSTA E DELLE PUGLIE E SARÀ PER QUALCHE OCCASIONE PILOTA PERSONALE DI LVI E DI EDOARDO AGNELLI CHE MORIRÀ DURANTE UN INCIDENTE AEREO PROPRIO INSIEME AD ARTURO (CHE USCIRÀ DALL'APPARECCHIO SENZA NEMMENO UN'UNGHIA SPEZZATA).
MORIRÀ NEL 1942 COLLAUDANDO UN COSO MONOMOTORE FATTO DI LEGNO E COLLA AERONAUTICA (E GIÀ CAPITE DA QUA QUANTO BISOGNA ESSERE MATTINCAPO PER ACCETTARE DI COLLAUDARE UNA ROBA DI QUESTO TIPO) CHE PER DIVINA PROVVIDENZA NON VERRÀ MAI MESSO IN PRODUZIONE AL POSTO DEI MACCHI FOLGORE ED ALLA SUA MEMORIA VERRANNO DEDICATE MOLTE COSE TRA CUI UNA SCUOLA.
-ORAZIO

TEODORICO IL GRANDE (MATTO)

OGGI VI DOBBIAMO PARLARE DI UN PERSONAGGIO CHE STA NEL CUORE DELL'ADMIN ODDWARD FICCATO COME UNA DAGA: TEODORICO IL GRANDE.

TEODORICO ERA FIGLIO DI TEODEMIRO RE DEGLI OSTROGOTI E DUNQUE EREDE DI QUELLA MASNADA DI PESTATORI SERIALI, SENONCHÉ IL PADRE DECISE DI SPEDIRLO ALL'ETÀ DI OTTO ANNI ALLA CORTE DI LEONE PRIMO A COSTANTINOPOLI, COME GARANZIA DELLA PACE TRA GLI OSTROGOTI E QUEI GABBIANONI DEI BIZANTINI. LÌ TEODORICO IMPARA IL GRECO E IL LATINO E SI GUADAGNA LA FIDUCIA DEI SUOI CARCERIERI CHE ANZI LO CONSIDERANO UN TIPO PARECCHIO TRANQUILLO E PURE UN PO' PACIOCCONE: GROSSO ERRORE.

QUANDO SUO PADRE LO RISCATTA, L'ENORME GOTO INIZIA A MULINARE IL PISELLO CHE AVEVA FINO AD ALLORA TENUTO A BADA E COMINCIA QUINDI A PISCIARE IN TESTA A CHIUNQUE GLI PASSI A MENO DI CENTO CHILOMETRI DI DISTANZA. LA COSA OVVIAMENTE PREOCCUPA GRANDEMENTE L'IMPERATORE CHE DECIDE DUNQUE DI ATTRIBUIRGLI IL DOMINIO DELLA PENISOLA ITALICA, ALLORA IN MANO A UN ALTRO GOTO SPAZIENTITO: ODOACRE. ZENONE PENSAVA INFATTI DI PRENDERE DUE PICCIONI CON UNA FAVA: LIBERARSI DI ODOACRE CHE INIZIAVA A FARE TROPPO LO SPLENDIDO E CONTEMPORANEAMENTE ALLONTANARE TEODORICO CHE ALTRIMENTI AVREBBE USATO COSTANTINOPOLI COME SGABUZZINO PER LE SCOPE.

TEODORICO PENSA "BASTA CHE SCORRA SANGUE" E PARTE ALLA VOLTA DI ROMA CON I SUOI FEDELI GOTI. INCONTRA QUALCHE RESISTENZA MA OGNI VOLTA I NEMICI GLI FANNO DA TAPPETINO PER LA DOCCIA. SOPRATTUTTO QUANDO I SUOI SI CACANO SOTTO E LUI VA ALLA CARICA IN MEZZO AI NEMICI COMPLETAMENTE SOLO OBBLIGANDO QUEI CODARDI A SEGUIRLO.

IN ITALIA ODOACRE PENSA DI ESSERE BENE AL SICURO E SFIDA TEODORICO, SBAGLIANDO COSÌ TANTO DA FAR GIRA LA TESTA. DOPO L'ASSEDIO FINALE DI RAVENNA, L'OSTROGOTO IMPAZZITO DIVENTA DIFATTI IL PADRONE DI ROMA. SUBITO CONCEDE A ODOACRE DI "GOVERNARE" ASSIEME A LUI ANCHE SE POI, DOPO AVER SCOPERTO UNA CONGIURA A SUO DANNO O FORSE PERCHÉ SEMPLICEMENTE SI ERA ROTTO I COGLIOSTRI, LO CARCIOFA BENE BENE DURANTE UN BANCHETTO IN SUO ONORE, DIVENTANDO UFFICIALMENTE UNICO E INDISCUSSO RE D'ITALIA.

DIMOSTRA POI LA SUA ENORME PAZIENZA DURANTE IL REGNO QUANDO FA BASTA A TUTTA UNA SERIE DI OPPOSITORI CHE SI ERANO SBAGLIATI A ESISTERE, COME AD ESEMPIO IL CELEBRE SEVERINO BOEZIO SCEMO PAGLIACCIO, O QUANDO DICE ALLA CHIESA CATTOLICA "NO" RIMANENDO ARIANO CONVINTO (EVIDENTEMENTE PREGUSTAVA GIÀ CERTI RISVOLTI NAZIONALSOCIALISTI). DOPO UNA SERIE DI ALLEANZE FALLITE, TEODORICO RIMANE PURTROPPO SOLO E INCAZZATO COME UN TORO.

LEGGENDA VUOLE CHE IN UNA NOTTE TEMPESTOSA SI SIA RIFUGIATO NEL MAUSOLEO CHE S'ERA FATTO COSTRUIRE E LÌ UN FULMINE L'ABBIA FATTO FREDDO. DOPODICHÉ UN CAVALLO NERO L'AVREBBE PRESO E GETTATO NEL CUORE DELL'ETNA: UNA FINE SIMPATICA PER UN UOMO SIMPATICO.

FRA DIAVOLO, 35 ANNI DI MATTITUDINE

TREMATE!
FIN DAL SENTIERO DEL TUONO
DALL'ECO VIENE IL SUONO
"DIAVOLO, DIAVOLO, DIAVOLO."

È VENUTO FRA DIAVOLO,
HA PORTATO I CANNONCINI, ‎
PE' AMMAZZÀ LI GIACOBINI,
FERDINANDO È IL NOSTRO RE!



I PRIMI ANNI DI MICHELE ANGELO PEZZA NON SONO MATTI PER NIENTE, MA IL NOSTRO SI RIFARÀ IN SEGUITO. NASCE AD ITRI NEL 1771 E NEI PRIMI ANNI VIENE VESTITO DA FRATE DALLA MADRE PER UN VOTO CAUSATO DA UNA MALATTIA. IL SUO INSEGNANTE PERÒ CAPÌ SUBITO CHE ERA FATTO PER LA SCARSA PAZIENZA E LE SBERLE DI MANROVESCIO SUL VISO E LO CHIAMÒ “FRA DIAVOLO”. DATO CHE CON GLI STUDI ANDAVA MALE, FRA DIAVOLO SE NE VA A LAVORARE DA UN SELLAIO E, DATO CHE NON AVEVA GRANCHÉ DA FARE, CI LITIGA E LO AMMAZZA CON UN AGO DA CUOIO. QUEL GABBIANO DEL FRATELLO DEL SELLAIO GLI GIURA VENDETTA E VIENE MANDATO A CONCIMARE I PORRI ANCHE LUI.

SCAPPA PER UN PO’, POI VIENE A SAPERE CHE IL REGNO DI NAPOLI SI STA PREPARANDO A PRENDERE A SCARPATE SUI DENTI I MANGIARANE DI GABBIANONE BONAPARTE, COSÌ PROPONE DI MENARE I FRANCESI INVECE DI ANDARE IN PRIGIONE. I BORBONICI ACCETTANO. PASSANO MESI IN CUI LO LASCIANO A GRATTARSI LE MANI CHE PRUDONO, POI PARTONO PER ROMA. I COMMILITONI INVECE DI OCCUPARSI DI LIBERARE LA TERRA DAI BAGUETTARI SI SFOGANO SULLA POPOLAZIONE LOCALE. FRA DIAVOLO ERA GIÀ INCAZZATO, MA SI INCAZZA ANCORA DI PIÙ E SE NE VA; RACCOGLIE UN PO’ DI UOMINI E SI DEDICA AL SUO SPORT PREFERITO, LA CARCIOFATURA DELLE ERRE MOSCE. I FRANCESI MOLTO INTELLIGENTEMENTE SACCHEGGIANO ITRI E GLI AMMAZZANO IL PADRE. FRA DIAVOLO HA GIÀ FINITO LA PAZIENZA DA SECOLI E GIURA VENDETTA, MA IL TRATTATO DI SPARANISE LO COSTRINGE A RITIRARSI. PER IL MOMENTO SI LIMITA AD AFFILARE LE LAME, RACCOGLIERE MATTI COME LUI E INTERCETTARE QUALSIASI COSA ODORI DI SENZABIDÈ CHE GLI CAPITI A TIRO.

LA SUA PAZIENZA È TALMENTE POCA CHE GLI INGLESI LO AMMIRANO E LO PREMIANO. QUANDO SI FORMA LA SECONDA COALIZIONE LO SCELGONO PER COMANDARE L’ASSEDIO DI GAETA E LO NOMINANO CAPITANO DEL REGIO ESERCITO BORBONICO. DOPO TRE MESI I FRANCESI NON HANNO IL FEGATO DI TRATTARE CON LUI E SI ARRENDONO AGLI INGLESI. LUI VORREBBE ATTACCARLI LO STESSO, MA I BORBONICI LO FERMANO. L’ESERCITO RIPARTE PER ROMA, MA LA SUA MATTITUDINE FA PAURA, COSÌ AD ALBANO LO IMPRIGIONANO E LO RINCHIUDONO A CASTEL SANT’ANGELO. LA MATTITUDINE PERÒ NON PUÒ STARE IN GABBIA, COSÌ IL NOSTRO SE NE TORNA BEL BELLO A NAPOLI, DOVE SCOPRE CHE IL RE FERDINANDO IV NEL FRATTEMPO LO AVEVA NOMINATO COLONNELLO.

PASSANO 6 ANNI E NEL 1806 GABBIANONE BONAPARTE RITORNA ALLA CARICA ALLA GUIDA DI PENNUTI MANGIARANE PIÙ NUMEROSI DI PRIMA. IL RE SCAPPA E ORDINA DI NON ATTACCARE L’ARMATA, MA MICHELE ARCANGELO PEZZA HA UN CONTO IN SOSPESO CON I MANGIABAGUETTE E DECIDE CHE SE NON VOGLIONO FARLO GLI ALTRI È BRAVISSIMO A SOTTERRARLI DA SOLO. DOPO AVER MENATO LE MANI PER QUALCHE TEMPO VIENE RICHIAMATO A PALERMO DOVE IL RE GLI PROPONE DI GUIDARE LA RIBELLIONE DELLA CALABRIA. FRA DIAVOLO RACCOGLIE GLI UOMINI, LI CHIAMA LA “LEGIONE DELLA VENDETTA” E INIZIA A CAROTARE FRANCESI COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI. VIENE RICHIAMATO A PALERMO PROPRIO SUL PIÙ BELLO DA QUEI GENI DEI SUOI SUPERIORI E LA RIVOLTA VIENE SEDATA. ALLORA CERCA DI FAR RIVOLTARE LA CAMPANIA, MA TROVA SOLO 500 UOMINI MATTI ABBASTANZA DA SEGUIRLO. ALLORA RUBA UN PAIO DI CANNONI AI FRANCESI E RIFUGIA A SORA. QUANDO QUESTI SMETTONO DI FUNZIONARE È COSTRETTO A RITIRARSI, APRENDOSI UN VARCO FRA LE LINEE NEMICHE. I FRANCESI LO INSEGUONO E RIESCONO A BLOCCARLO NELLA VALLE DI BOIANO. FRA DIAVOLO LI AFFRONTA ALL’ARMA BIANCA, NE ALLEGGERISCE 400 DEL CORPO E FUGGE ANCORA ALLE FORCHE CAUDINE, DOVE INVECE SUBISCE UNA SCONFITTA.
GLI RESTANO 50 UOMINI, QUINDI DECIDE DI DISPERDERLI E DARSI ALLA MACCHIA E COSÌ CONCLUDE LA SUA VITA, PERCHÉ UN GABBIANO TRADITORE LO VENDE AI FRANCESI CHE LO PROCESSANO E LO FUCILANO, ANCORA RIVESTITO DELL’UNIFORME DI BRIGADIERE DELL’ESERCITO BORBONICO.

BETTER NOT CALL MIKE

COME DIREBBE IL BUON CLINT "AVETE PRESENTE QUANDO INCONTRATE QUALCUNO CHE È MEGLIO NON FARE INCAZZARE?", EBBENE QUEL QUALCUNO SI CHIAMA MICHAEL "MIKE" EHRMANTRAUT E NON HA PROPRIO PER NULLA VOGLIA DI SCHERZARE.

MIKE ERA UN POLIZIOTTO MA NON UN POLIZIOTTO QUALUNQUE PERCHÉ ASSIEME AL GIURAMENTO CLASSICO DEVE AVER FATTO QUELLO DI PRENDERE A SBERLE DEFINITIVE IN VISO TUTTI QUELLI CHE GLI AVREBBERO ARRECATO FASTIDIO. E COSÌ QUANDO GLI AMMAZZANO IL FIGLIO DA DIFENSORE DELLA LEGGE DIVENTA UNA MACCHINA DI MORTE PERFETTA E INIMITABILE, UN TUTTOFARE INFALLIBILE CHE SPEZZA BRACCIA E TORCE COLLI NELLA MISURA NECESSARIA A GARANTIRE ALL'AMATA NIPOTINA KAYLEE CIÒ CHE LE SERVE. MIKE È UN UOMO D'ONORE, UNO CHE SE RICEVE L'INCARICO DI RUBARE CENTO MILIONI DI DOLLARI LI PORTA A DESTINAZIONE SENZA TOCCARNE UN CENTESIMO. MIKE PERÒ VA LASCIATO TRANQUILLO. MOLTO TRANQUILLO. QUANDO QUALCOSA VA STORTO, QUANDO DICI UNA COSA CHE NON VA, QUANDO COMINCI A PESARE SULLE SUE STANCHE GONADI ECCO CHE ALLORA POTREBBE ALZARE UN SOPRACCIGLIO PER FARTI CAPIRE L'ERRORE PROSSIMO. SE POI DOVESSI CONTINUARE PER QUELLA CHINA, COMINCEREBBE AD AVVISARTI CON UNA SOTTILE IRONIA. INFINE SE TUTTO CIÒ NON FOSSE SERVITO CI SAREBBERO DUE POSSIBILITÀ DAVANTI A TE: LUI POTREBBE GRAZIARTI VOLTANDOTI LE SPALLE OPPURE POTREBBE FARTI COMPARIRE NELLO STOMACO UN PUGNO SUPERSONICO DA SPIANARE UN CAVALLO SE VA BENE.

L'ERRORE FINALE MIKE LO COMMETTE METTENDOSI IN ATTIVITÀ CON QUEL FOLLE DI WALTER WHITE CHE FINISCE PER PIANTARGLI UNA O DUE PALLE IN PANCIA. AD OGNI MODO LE SUE ULTIME PAROLE NON SMENTISCONO AFFATTO IL PERSONAGGIO: "CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA E LASCIAMI MORIRE IN PACE!".

#IGRANDIMATTIDELCINEMA #BREAKINGBAD #BETTERCALLSAUL

-ODDWARD

IL SIGNOR PUNTASPILLI

DALLA #POSTADELMUORE CI GIUNGE IN SUGGERIMENTO LA STORIA DELL'UOMO-FODERA E NOI SIAMO LIETI DI RACCONTARLA.

IL SIGNOR MIRIN DAJO AVEVA UNA PASSIONE: ESSERE INFILZATO. E QUANDO SEI BRAVO A FAR QUALCOSA NON DEVI FARLA GRATIS, DUNQUE SI MISE A DARE SPETTACOLO COME MAGO.

LA SPIEGAZIONE SEMBRA SEMPLICE ANCHE SE NON PROPRIO SANA COME PENSATE: I SUOI ASSISTENTI AVREBBERO PASSATO IL TEMPO A BUCARLO INSERENDO TRATTI DI METALLO PER CREARE UNA SPECIE DI "GUIDA" COME SI FA CON ORECCHINI E PIERCING, POI SUL PALCO AVREBBERO SEMPLICEMENTE NEL BUCO LE SPADE APPOSITE FACENDO SPALANCARE LA BOCCA AI CURIOSI CHE AVEVANO CACCIATO I LORO QUATTRINI PER VEDERE UN TIZIO SPIEDINATO.

MIRIN RIUSCÌ PERSINO A FOTTERE ALCUNI MEDICI CHE VOLEVANO CAPIRE COME DIAVOLO FACESSE A RIMANERE IN PIEDI CON UNA SPADA DENTRO FACENDOSI FARE UNA RADIOGRAFIA E CAMMINANDO CON UNO STOCCO INFILATO NEL PETTO. PARE CHE IL MATTO POTESSE RESISTERE ANCHE A GETTI D'ACQUA BOLLENTE, A FERRI ROVENTI E INGERENDO VETRO. PURTROPPO QUANDO EBBE L'IDEA DI PAPPARSI UN GROSSO CHIODO CI RIMASE DEFINITIVAMENTE: AVEVA TRENTACINQUE ANNI.

QUI IN FOTO POTETE AMMIRARE IL SIGNOR MIRIN IMPEGNATO NELLA SUA ATTIVITÀ LUDICA PREFERITA.

VASIL IL LEONE

DALLA #POSTADELMUORE UNA STORIA COMMOVENTE (NEL SENSO MEDICO DEL TERMINE):

"LA MATTA STORIA DI OGGI PROVIENE DALLA PICCOLA REPUBBLICA BULGARA. LA BULGARIA È UNA DI QUELLE NAZIONI CHE A MATTI PER 100000 ABITANTI HA POCO DA INVIDIARE A NAZIONI MATTE CERTIFICATE COME LA RUSSIA (GIUSTO PER FARE CONTESTO È BULGARO UNO DEI CAMPIONI DI SUMO PIU VITTORIOSI DI SEMPRE E ATTUALMENTE INSEGNA SUMO AI GIAPPONESI – MATERIALE PER UN’ALTRA MATTA STORIA).

DUNQUE, OGGI VI RACCONTO DI VASIL IVANOV KUNCHEV, COMUNEMENTE CHIAMATO VASIL LEVSKI, LETTERALMENTE VASIL IL LEONE CHE DECISE DI ANDARE A FARE LA RIVOLUZIONE AGLI OTTOMANI PERCHE DOPO 500 ANNI DI OCCUPAZIONE VASIL HA DETTO ADESSO BASTA!

IL PRIMO ATTO RIVOLUZIONARIO ARRIVÒ A 21 ANNI QUANDO DIVENTÒ MONACO, QUANDO QUEI GABBIANI DEGLI OTTOMANI FACEVANO DI TUTTO PER SCORAGGIARE IL CRISTIANESIMO NELLE LORO PROVINCIE. GLI ANNI DA MONACO DEDITI A INSEGNAMENTO E SCRITTURA DI POESIE PASSANO TRANQUILLI, TROPPO TRANQUILLI E INFATTI A 24 ANNI CAPÌ CHE QUELLA SENSAZIONE SULLE MANI NON ERA FORMICOLIO MA VOGLIA DI TIRARE SCHIAFFI. ABBANDONATA LA TUNICA E ABBRACCIATA LA SPADA ARRIVA SUBITO LA PRIMA OCCASIONE PER CARCIOFARE OTTOMANI CON LA BATTAGLIA DI BELGRADO DEL 1862. QUI NUMEROSI GABBIANI TURCHI FINISCONO A GUARDARE LE RADICI DEGLI ALBERI MA LA LORO SUPERIORITÀ NUMERICA E MILITARE PERMETTE LORO DI SFONDARE. IL NOSTRO EROE DEVE DARSI ALLA FUGA E DIVENTA UFFICIALMENTE NEMICO DEGLI OTTOMANI, NON MALE AVERE I TURCHI DIETRO IL CULO A 25 ANNI.

SCAPPATO DA BELGRADO RITORNA IN BULGARIA E NEGLI ANNI SUCCESSIVI SI DEDICA ALL’INSEGNAMENTO E ALLA CREAZIONE DI UNA FITTA E FIDATA RETE DI RIVOLUZIONARI. INIZIA COSI FREQUENTI PELLEGRINAGGI A PIEDI PER I MONTI DEI BALCANI, ANDANDO DI CITTÀ IN CITTÀ A PIEDI E UN PAIO DI VOLTE ANCHE IN CARCERE PERCHE SÌ, MA GLI AMICI SUOI LO TIRANO FUORI IN POCHE SETTIMANE.

LA SVOLTA AVVIENE DURANTE UNO DEI BREVI MOMENTI DI TRANQUILLITÀ IN CUI, IN ESILIO IN ROMANIA, INCONTRA ALTRI RIVOLUZIONARI BULGARI (FRA I QUALI UN ALTRO GRANDE MATTO, HRISTO BOTEV) E DECIDONO CHE ADESSO BASTA DAVVERO. TORNA IN BULGARIA E FA QUELLO CHE GLI RIESCE MEGLIO: CAMMINA. IL PELLEGRINAGGIO DI PAESE IN PAESE FORTIFICA I SUOI CONTATTI TANTO IN BULGARIA QUANTO ALL’ESTERO (PARE FOSSE CONOSCENTE DI GARIBALDI). NEL MENTRE COORDINA ANCHE AZIONI DI GUERRIGLIA E DI DISTURBO CONTRO GLI OTTOMANI, PERCHE SÌ. PURTROPPO PERÒ NEL 1872 UN ATTENTATO FALLITO DEI SUOI PERMETTE AI TURCHI DI SCOPRIRE IL SUO NASCONDIGLIO E VIENE CATTURATO. NEL FEBBRAIO DEL 1873 ESEGUONO LA CONDANNA A MORTE.

A QUESTO PUNTO POTREMMO PENSARE CHE FOSSE FINITA E INVECE NO: L’UCCISIONE DEL NOSTRO MATTO FU UN GROSSO ERRORE PER I TURCHI PERCHÉ IL MATTO VERO È PERICOLOSO ANCHE DA MORTO. TRE ANNI DOPO L’IMPICCAGIONE DI VASIL LE BALLE AL POPOLO BULGARO VORTICAVANO ANCORA PIU SPEDITE DI UNO SPITFIRE E APPENA I TURCHI DECISERO DI METTERE ALTRE TASSE PER I NON MUSSULMANI, QUELLI RISPOSERO METTENDO A FERRO E FUOCO TUTTA LA BULGARIA. IL GRAN CASINO ATTIRÒ L’ATTENZIONE DI MOLTE NAZIONI E L’ANNO SUCCESSIVO QUEI MATTACCHIONI DEI RUSSI SI BUTTARONO NELLA MISCHIA RIUSCENDO A LIBERARE LA BULGARIA NEL 1878."

(MARCO FACCIN)

IL COLIONE

GRAZIE AL SUGGERIMENTO DEL SEGUACE LUPO CONDOTTA, PARLIAMO OGGI DI UN SIGNORE DECISAMENTE POCO MODERATO: BARTOLOMEO COLLEONI.

DI STIRPE LONGOBARDA E DUNQUE NON ESATTAMENTE PROPENSO AL DIALOGO, BARTOLOMEO ANDAVA PIUTTOSTO FIERO DEL SUO NOME CHE SÌ, VUOL PROPRIO DIRE QUELLO CHE PENSATE E CIOÈ "COGLIONI". NON SOLO, IL NOSTRO MATTO SPECIFICAVA CHE L'ARME GENTILIZIA DEL SUO STEMMA RECAVA "TRONCATO D'ARGENTO E DI ROSSO A TRE PAIA DI COGLIONI, DALL'UNO ALL'ALTRO", COSA CHE FECE PURE RAPPRESENTARE NEL BASSORILIEVO SUL SARCOFAGO DI UNA FIGLIA. PARE INFATTI CHE FOSSE AFFETTO DA POLIORCHIDISMO E AVESSE QUINDI TRE PALLE INVECE DI DUE, COSÌ DA POTER DIRE D'AVERE NON DUE COGLIONI COSÌ MA BENSÌ TRE.

E INFATTI MENÒ LE MANI SOTTO I PRINCIPALI MATTI ITALICI DEL MILLEQQUATTRO, DA PIACENZA A NAPOLI FINO ALLA SERENISSIMA CHE ERA SERENISSIMA MA SOLO DI NOME. SI DISTINSE PER ABILITÀ STRATEGICA, TATTICA E SOPRATTUTTO MATTICA, FINENDO PURE A SERVIRE I VISCONTI E GLI SFORZA. MA OVVIAMENTE LA SUA PAZIENZA ERA COSÌ LABILE CHE OGNI VOLTA SI STUFAVA DEGLI INCARICHI DA MEZZO GABBIANO CHE GLI VENIVANO CONFERITI E FINIVA PER INIMICARSI PRATICAMENTE TUTTI QUANTI.

MORÌ OTTANTENNE SENZA UNA DISCENDENZA MASCHILE MA CON UNA CARRIERA DI STESI INVIDIABILE E SOPRATTUTTO APPENA PRIMA CHE I CONDOTTIERI DI CUI ERA STATO PAZZERRIMO ESPONENTE PERSERO INTERESSE NEL FARE FREDDA LA GENTE PER DEDICARSI A GABBIANATE COME LA POLITICA. 

ULRICH RUDEL

"VISTO CHE SI PARLA DI MATTI VOLANTI IO VOGLIO CITARNE UNO LA CUI MANCANZA DI PAZIENZA E RAZIOCINIO FECE VENIRE UN'ULCERA A BAFFONE E NON POCA PREOCCUPAZIONE A QUALSIASI SOVIETICO SOTTO LE ARMI.

INIZIAMO QUINDI DICENDO CHE HANS-ULRICH RUDEL NASCE NEL 1916, VISTO CHE IL RAZIOCINIO GLI DIFETTAVA FIN DA PICCOLO, A NOVE ANNI SI LANCIA DALL'ULTIMO PIANO DI CASA ATTACCATO AD UN OMBRELLO.

HANS RIPORTA QUINDI LA SUA PRIMA FERITA DA MATTO VOLANTE, UN RAGAZZINO CON LE IDEE CHIARE FIN DA PICCOLO.

DOPO AVER FINITO LA SCUOLA ED ESSERSI ARRUOLATO NELLA LUFTWAFFE SI SPECIALIZZA NEL BOMBARDAMENTO IN PICCHIATA.

FUNZIONAMENTO DELLA MANOVRA:
- TI BUTTI IN PICCHIATA SUL GABBIANO DI TURNO;
- GLI MOLLI UNA BOMBA SULLE GENGIVE;
- TIRI LA CLOCHE E SPERI CHE L'AEREO NON SI SPEZZI;
- RIPETI.

QUANDO INIZIA LA SECONDA GUERRA MONDIALE NON DIMOSTRA PARTICOLARE ENTUSIASMO, LUI VOLEVA PRENDERE A MANI IN FACCIA I BOLSCEVICHI, MICA I FRANCESI!

NEL '41 LA SOLFA CAMBIA E SI SENTE LIBERO DI DARE SFOGO ALLA SUA MATTITUDINE, INIZIA QUINDI A DISTRUGGERE QUALSIASI COSA CHE PUZZI ANCHE SOLO VAGAMENTE DI COMUNISMO.

QUANDO VEDONO CHE LE BOMBE NON GLI BASTANO I MOLTO POCO RAZIOCINANTI ALTI VERTICI DEL REICH DECIDONO CHE DARGLI UN AEREO ARMATO DI CANNONI AUTOMATICI SIA UNA MOSSA SAGGIA.

I SOVIETICI NON LA PENSANO UGUALE VISTO CHE A QUANTO PARE DA QUEL MOMENTO INIZIA A FARE UNA STRAGE, 500 CARRI ARMATI, TRE NAVI, ALCUNI TRENI CORAZZATI, DIVERSE POSTAZIONI CONTRAEREE E UN NUMERO INCALCOLABILE DI PONTI, FERROVIE E INFRASTRUTTURE VARIE VA A INSEGNARE AGLI ANGELI COME INGABBIANIRSI PER MANO SUA.

NON CONTENTO DELLA STRAGE DI ROBA A TERRA ABBATTE UNA CINQUANTINA DI AEREI, VISTO CHE MICA SOLO I PILOTI DI CACCIA POSSONO AVERE TALE PRIVILEGIO.

PENSATE FORSE CHE LA SUA MATTITUDINE SI FERMI A LUI CHE DISTRUGGE COSE? PENSATE OVVIAMENTE MALE!

INFATTI ERA SOLITO ATTERRARE IN TERRITORIO NEMICO PER RACCATTARE COMMILITONI ABBATTUTI, PER POI RISALIRE SERENAMENTE IN VOLO E RIPORTARE TUTTI ALL'OVILE.

COSTRETTO PER UNA TRENTINA DI VOLTE AD ATTERRARE IN POSTI SPERDUTI PER MALFUNZIONAMENTI VARI DELL'AEREO O PER ESSERE STATO COLPITO, FECE SEMPRE RITORNO ALLA BASE.

UNA VOLTA, DOPO AVER ATTRAVERSATO DUE FIUMI, OVVIAMENTE A NUOTO NEL NOVEMBRE RUSSO, PERCORSO SESSANTA MIGLIA ED EVITATO VARIE PATTUGLIE SOVIETICHE ALLA SUA RICERCA, IL NOSTRO MATTO TORNA ALLA BASE SOLO PER SCOPRIRE CHE GLI HANNO FATTO IL FUNERALE.

IMMAGINATE IL SUO DISAPPUNTO.

CON OLTRE DUEMILA MISSIONI ALL'ATTIVO ERA NON SOLO INSTANCABILE MA, SEMBRAVA, INVULNERABILE.

NON PROPRIO MA QUASI, UNA GRANATA GLI PORTA VIA UNA GAMBA, LUI CON PACATEZZA TORNA ALLA BASE, FA PRESENTE LA COSA E IL MEDICO LO SPEDISCE ALL'OSPEDALE.
LUI, CHE DIFETTAVA DI PAZIENZA E RAZIOCINIO FIN DA PICCOLO, DECIDE DI TORNARE AL FRONTE CON UNA PROTESI DI ACCIAIO.

BAFFETTO E MORFINOMANE EBBERO UN PICCOLO PROBLEMA CON LUI, DOPO AVERGLI DATO OGNI MEDAGLIA ESISTENTE DOVETTERO INVENTARSENE UNA NUOVA E LUI LA RICEVETTE SOLO AD UNA CONDIZIONE, CHE GLI LASCIASSERO FARE QUELLO CHE AMAVA, CAROTARE BOLSCEVICHI.

MORFINOMANE HA MOLTI DIFETTI MA COMUNQUE LA CONSAPEVOLEZZA CHE AL MATTO VOLANTE NON GLI DEVI CAGARE IL CAZZO, QUESTO LO HA IMPARATO NEL CIRCO VOLANTE E NON VEDE MOTIVI PER CAMBIARE APPROCCIO.

LA SUA CARRIERA DI MATTO FINISCE CON LA GUERRA, LA SUA VITA VA AVANTI ANCORA QUALCHE ANNO, SPARISCE POI NEL NULLA DURANTE UN'ESCURSIONE, A RIPROVA CHE PER CAROTARE UN MATTO SERVE SOLO UN MATTO MENO RAZIOCINANTE E CHE LUI AVEVA MENO RAZIOCINIO DI TUTTI, MADRE TERRA ESCLUSA.

CON SOMMO DISPIACERE NON HO UNA COLONNA SONORA DA CONSIGLIARE, ACCONTENTATEVI."

(ALESSANDRO ZOTTI)

GLI AEROMATTI ORIGINALI

COS’È CHE VOLA COME UN GABBIANO MA È PIÙ MATTINCAPO DI UN BERSERKER CHE HA BEVUTO TROPPO VINO?

OVVIAMENTE GLI #AEROMATTI PRIMORDIALI OSSIA I PILOTI MILITARI DEGLI ANNI ‘10.

PRIMA DI QUELL’EPOCA INFATTI PER COLPIRE DALL’ALTO SI USAVANO GLI AEROSTATI MA QUANDO DUE MATTACCHIOTTI DI NOME WILBUR E ORVILLE WRIGHT COSTRUIRONO IL PRIMO COSOPLANO A MOTORE AUSPICANDO PERALTRO CHE CIÒ RIDUCESSE LE DISTANZE TRA I POPOLI E QUINDI I CONFLITTI (SÌ BEL TENTATIVO COMPLIMENTI) QUALCUNO COLSE ESATTAMENTE LO SPIRITO DELL’INVENZIONE E DECISE DI UTILIZZARE QUEGLI AFFARI PER AIUTARSI NELLE OPERAZIONI MILITARI.

I PRIMI A UTILIZZARE UN AEROPLANO IN UN CONTESTO BELLICO FUMMO PROPRIO NOI QUANDO NELLA GUERRA ITALOTURCA PER LOCALIZZARE I KEBABBARI NEL DESERTO E I LORO AMICI MANGIACUSCUS ABBIAMO DECISO DI ABBANDONARE I VECCHI DIRIGIBILI DA RICOGNIZIONE IN FAVORE DI ROBA PIÙ MOBILE E VELOCE E L’EFFETTO PER I BEDUINI FU QUELLO DI METTERSI A SEDERE A PONTE CREDENDO DI AVERE DI FRONTE UNA MANIFESTAZIONE DI ALLAH O DI UN ANGELO.

OH LE BOMBE LE TENGO PERCHÈ
NON PROVARCI

A UN CERTO PUNTO SI PRESENTÒ PER UNA RICOGNIZIONE UN CERTO GIULIO GAVOTTI: COSTUI PARTÌ PORTANDO CON SÈ ALCUNE BOMBE DA LANCIO E QUANDO FINALMENTE TROVÒ L’ACCAMPAMENTO NEMICO SI RESE CONTO DI ESSERE TROPPO MATTO PER TORNARE INDIETRO E LASCIARE TUTTO IL DIVERTIMENTO ALLA FANTERIA PERTANTO PRESE LE BOMBE E LE TIRÒ DI SOTTO DANDO COSÌ VITA AL PRIMO BOMBARDAMENTO AEREO DELLA STORIA.

NO MA RIPROVACI A FARE QUEL
GIRODELLAMORTE EH

IL SUCCESSIVO IMPIEGO DELL’AVIAZIONE MILITARE FU DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE E INIZIALMENTE SI USAVANO PROPRIO COSÌ GLI AEROPLANI TUTTAVIA QUALCUNO SI RESE CONTO DI POTERLI UTILIZZARE COME ARMI AMBULANTI E TRAMITE ALCUNE RICERCHE SI ARRIVÒ A COSTRUIRE CACCIA SEMPRE PIÙ AGILI E AVANZATI O BOMBARDIERI SEMPRE PIÙ PESANTEMENTE ARMATI CHE POTESSERO COMBATTERE AD ALTA VELOCITÀ E CON ACROBAZIE SEMPRE PIÙ RAPIDE E PRECISE.

NON PREOCCUPARTI
MANFRED NON FA TANTO
MAlE

I PILOTI DI CACCIA FACEVANO UNA VITA GRAMA LANCIANDOSI IN VOLO PER COMBATTERE CON MANOVRE DA SBRODOLARTI LO STOMACO AL CONTRARIO: CHIARI ESEMPI NE SONO QUEL PAZZINCAPO DI LOTHAR VON RICHTOFEN FRATELLO DI MANFRED CHE AL CONTRARIO DI QUESTO, FREDDO E CALCOLATORE COME UN ABACO UMANO, ERA UNO SCIROCCATO SELVAGGIO CHE NON TORNAVA DA UN COMBATTIMENTO SENZA AVER PRIMA PRESO ALMENO UNA PALLOTTOLA NELLE CHIAPPE OPPURE IL NOSTRO FLAVIO TORELLO BARACCHINI CHE PUR ESSENDO LA VERSIONE PICCINA DI COGNOME DI BARACCA ERA UN MATTO DI PRIMA CLASSE E COMBATTEVA COSÌ FURIOSAMENTE DA CONTINUARE LA LOTTA CON UNA PALLOTTOLA NELLA MASCELLA O ANCORA IL SEMPRE NOSTRO GIANNINO ANCILLOTTO CHE ABBATTEVA I DIRIGIBILI AUSTROBIONDINI PRENDENDOLI A RAZZATE E UNA VOLTA CI SI INFILÒ ATTRAVERSO CON TUTTO L’AEROPLANO RIUSCENDO PURE A TORNARE AL SUOLO ANCHE SE MALCONCIO (NON MI PARLATE DI HERMANN GOERING CHE QUELLO ERA UN GABBIANO A PRESCINDERE VISTO CHE SPARAVA SULLE AMBULANZE E PESAVA PIÙ DELL’AEREO OPPURE DI WILLIAM BARKER CHE PER CARITÀ GRANDE ASSO MA SE SMITRAGLI UN CAMPO TEDESCO DURANTE LA TREGUA DI SANTO STEFANO E IL GIORNO DOPO PROVOCHI UNA RAPPRESAGLIA TRA L’ALTRO CONTRO GLI ITALIANI CHE NON C’ENTRAVANO NULLA CHE POI PORTERÀ ALLA BATTAGLIA D’ISTRANA MATTO NON SEI MA SOLO BABBO).

SCUSI EH MA NON GUARDA
DOVE VA

I PILOTI DI BOMBARDIERI E DI RICOGNITORI TUTTAVIA NON ERANO ASSOLUTAMENTE DA MENO E LA LORO VITACCIA ERA FORSE ANCHE PEGGIO DI QUELLA DEI CACCIATORI VISTO CHE DOVEVANO DIFENDERSI DAGLI ATTACCHI DI MOLTI AEROPLANI ALLA VOLTA NONCHÈ FARE MISSIONI LUNGHE AL FREDDO E AL GELO CON ABITACOLO MEZZO SCOPERTO E MEZZO DI TELA POCHE MITRAGLIATRICI E MOTORI RUMOROSI A DIECI CENTIMETRI DALLE ORECCHIE.

E TUTTO QUESTO IN COMPLETA ASSENZA DI PARACADUTE ALMENO FINO ALLA PARTE FINALE DEL CONFLITTO.

IN OGNI CASO NON DI SOLA AERODINA VIVE IL MATTO E INFATTI ERANO UTILIZZATI ANCHE GLI AEROSTATI SOPRATTUTTO DIRIGIBILI E PALLONI FRENATI CHE LENTI O FERMI SÌ SÌ MA ERANO BEN DURI DA BUTTAR GIÙ E INFATTI COME DETTO PRIMA SI RENDEVANO QUASI SEMPRE NECESSARI I RAZZI.

PEPPE CHE CACCHIO FAI
TORNA IN CABINA CHE
FA FREDDO FUORI

IN QUEST’AMBITO UN EPISODIO DEGNO DI NOTA È QUELLO DEL DIRIGIBILE DI FRANCESCO PRICOLO IN BOMBARDAMENTO SUL NEMICO: ESSO FU ATTACCATO DA CACCIA BIONDINI E DOPO ESSER STATO GRAVEMENTE DANNEGGIATO SI ERA SBILANCIATO SUL MUSO TUTTAVIA UN EROICO MATTINCULO DELL’EQUIPAGGIO DI NOME GIUSEPPE CASTRUCCIO SI FECE STRADA FUORI DAL DIRIGIBILE AL FREDDO E AL GELO E SI FICCÒ TRA LE CAMERE D’ARIA DANNEGGIATE FUNGENDO DA CONTRAPPESO E PERMETTENDO ALL’AEROSTATO DI TORNARE ALLA BASE.

I METODI DI COMBATTIMENTO ERANO MOLTO RIVOLUZIONARI PER L’EPOCA E COMPRENDEVANO SIA BOMBARDAMENTI STRATEGICI CHE TATTICI MA ESISTEVANO PAZZACCHIONI CHE PERSEGUIVANO LA VIA DEL ROMANTICISMO MATTO COME AD ESEMPIO GABRIELE D’ANNVNZIO CHE VOLANTINÒ VIENNA DI SORPRESA ALESSANDRO TANDURA CHE COMPÌ LA PRIMA MISSIONE DA PARACADUTISTA OLTRE LE LINEE NEMICHE PUR ESSENDO UN METRO E UN SUCCO DI FRUTTA E I MATTACCHIOTTI DEI PROGETTISTI FRANCESI CHE INVECE DELLE BOMBE PREDISPONEVANO GLI AEREI PER SCARICARE CASSE PIENE DI CHIODI SULLE FANTERIE NEMICHE.

CON L’EVOLUZIONE DELLA MACCHINA IL MESTIERE RESTÒ MATTO COSÌ COME MATTO LO È ANCORA OGGI MA IL TASSO DI SOPRAVVIVENZA AUMENTÒ SENZA DUBBIO DA QUEL PERIODO NEL QUALE ESSERE ABBATTUTO ED USCIRNE CON LE GAMBE ATTACCATE AL CORPO ERA PRATICAMENTE UNA GRAZIA DEL SIGNORE.

-ORAZIO

GIOCARE A URLARE

E VA BENE KRATOS VA BENE ASURA VA BENE MASTER CHIEF MA IO DICO CHE IL VIDEOGIOCO COL MINOR TASSO DI PAZIENZA È PROPRIO E DECISAMENTE SKYRIM.

PENSATECI ANZI NO VE LO DICO IO: VI RISVEGLIATE LEGATI SU UN CARRO ASSIEME AD ALTRI SCAPPATI DI CASA, VI PORTANO AD UN CEPPO PER ALLEGGERIRVI DEL PESO DELLA TESTA, COMPARE UN MALEDETTO DRAGO CHE FA FREDDI (SI FA PER DIRE) TUTTI E INFINE SCOPRITE CHE IN TUTTO QUESTO L'OBIETTIVO DELLA VOSTRA VITA È LETTERALMENTE URLARE ADDOSSO A QUEI BESTIONI SQUAMATI. SÌ ESATTO BISOGNA URLARE COME DEI MATTI IMPAZZITI TOTALI CONTRO RETTILI GROSSI QUANTO UN PULLMAN E CON LA CATTIVERIA NEL SANGUE. NON SOLO: BISOGNA URLARE ADDOSSO A QUESTE CREATURE DEL DEMONIO E ASSORBIRNE L'ANIMA. ANCORA MEGLIO: DOBBIAMO URLARE CONTRO LA RAPPRESENTAZIONE DEL MALE PER IMPARARE A URLARE ANCORA DI PIÙ E PIÙ FORTE.

E COSÌ SI VA QUA E LÀ PER LE GIOIOSE LANDE DI SKYRIM SPEZZANDO QUALCHE FEMORE DI GIGANTE, FOMENTANDO UNA RIBELLIONE QUA, FAVORENDO UNA RIVOLUZIONE LÀ, DERUBANDO OGNI SINGOLO ESSERE VIVENTE SULLA FACCIA DEL PIANETA, FACENDOSI UN SACCO DI AMICI CHE RICOPRIRANNO L'ONOREVOLE RUOLO DI "MULO" E "SCUDO UMANO", CI PROCUREREMO UNA BUONA QUANTITÀ DI GUSTOSE ANIME DRACONICHE. IN SOSTANZA IL GIOCO CONSISTE NEL PICCHIARE E URLARE, OLTRETUTTO CON UN GAMEPLAY CHE IL PIÙ DELLE VOLTE RICHIEDE SOLTANTO DI PIGIARE I TASTI COME UN PAZZO FINCHÉ L'IMBECILLE CHE VI SI È PARATO DAVANTI NON È SOLO UN LONTANO RICORDO.

E DIFATTI IN QUESTO MONDO DI MATTI SARANNO IN MOLTI A CONTENDERSI IL VOSTRO FAVORE: LA GILDA DEI LADRI, LA CONFRATERNITA OSCURA, L'IMPERO, I MANTO DELLA TEMPESTA E MOLTI ALTRI. TUTTA GENTE PER BENE MA CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE FA PURE UNA FINE ORRIBILE COM'È GIUSTO CHE SIA.

SUPERFLUO DIRE CHE IL FINALE DELLA QUEST PRINCIPALE CONSISTE NELL'ANDARE DIRETTAMENTE NELL'ALDILÀ, RADUNARE GENTAGLIA MATTA PURE PER I MORTI E SFASCIARE DI MANATE QUEL GABBIANO TROPPO CRESCIUTO DI ALDUIN.

E TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI.

-ODDWARD

PAZIENZA FINITA EST

ORDUNQUE SICCOME QUALCUNO HA PROVATO NUOVAMENTE A RICOSTRUIRE IL FACCIONE DI QUEL MATTO DI CESARE, VOGLIAMO PROPORRE ANCHE NOI UNA RIVISITAZIONE DEL SUO PROFILO.

CESARE ERA DELLA GENTE GIULIA, DISCENDENTE DIRETTA DI QUEL FENOMENO CON LA PAZIENZA SOTTO I CALZARI CHE FU ROMOLO, A SUA VOLTA DISCENDENTE DI ENEA CARCIOFATORE DI ITALICI SCEMI PAGLIACCI. DECISAMENTE FAVOREVOLE AI POPULARES INVECE CHE AGLI OPTIMATES (CHE IN LATINO SIGNIFICA "GABBIANI"), GIULIONE FECE FUORI E DENTRO ROMA DUE O TRE VOLTE MENTRE QUELLI FINIVANO DI PRENDERSI A SEDIATE SULLA SCHIENA, INTRATTENENDOSI CON QUALCHE GUERRA A ORIENTE DI TANTO IN TANTO PER NON PERDERE LA STOFFA.

RAPITO DAI PIRATI IN GIOVANE ETÀ NON SI SCOMPOSE MANCO PER LA MENTULA E PROMISE LORO CHE SAREBBERO STATI FREDDI PRIMA DI IERI, E DIFATTI SI FA RISCATTARE, PRENDE UN MANIPOLO DI SOLDATI, LI CATTURA E LI METTE IN CROCE MA NON IN SENSO FIGURATO. QUESTO PER COMPRENDERE QUANTO BUONA FOSSE L'IDEA DI RUGARE I COGIURI A UN PERSONAGGIO DEL GENERE. DI FRONTE A UNA STATUA DI ALESSANDRO MATTO, CESARE SCOPPIÒ INFATTI A PIANGERE DICENDO "ALLA MIA ETÀ EGLI FECE STESI IN TUTTO IL MONDO MENTRE IO ANCORA STO QUA CON I PUGNI IN MANO" E DUNQUE DECISE CHE ERA IL MOMENTO DI RIASFALTARE IL PIANETA TERRA.

FECE IL SUO BRAVO CURSUS MATTORUM CHE CULMINÒ NEL CONSOLATO E SOPRATTUTTO NEL TRIUMVIRATO CON CRASSO E POMPEO. NON PAGO DI AVERE ROMA AI SUOI PIEDI PRESE E PARTÌ ALLA VOLTA DELLE ALPI PER CONDURRE LA CAMPAGNA DI MACELLAZIONE IN GALLIA IN QUALITÀ DI PROCONSOLE, COSA CHE GLI RIUSCÌ PIUTTOSTO BENE VISTO CHE I GALLI DAL REGNO ANIMALE FECERO IL LORO INGRESSO IN QUELLO VEGETALE NONOSTANTE FOSSERO IN SUPERIORITÀ NUMERICA DI DIECI A UNO ALMENO. PRESO IL BOTTINO FECE PER RIENTRARE A ROMA IN ARMI MA LAGGIÙ NON ERA ANCORA STATA BEN COMPRESA LA TRAGEDIA IMMINENTE VISTA LA PRETESA CHE SCIOGLIESSE LE LEGIONI ENTRO LA FINE DELL'ANNO, COSÌ L'IMPONENTE GALLICIDA SUPERÒ IL RUBICONE DICENDO "PAZIENZA FINITA EST" E CALÒ SU QUELLA MASSA DI POMPEIANI COME UNA TEMPESTA PERFETTA METTENDOLI IN FUGA.

A FARSALO PRESE A CALCI NEL CULO POMPEO CHE DUNQUE SCAPPÒ IN EGITTO, SALVO POI ESSERE SIMPATICAMENTE DECOLLATO DALLO STESSO FARAONE TOLOMEO TREDICESIMO. DOPO LA PARENTESI EGIZIANA NELLA QUALE DIEDE A CLEOPATRA UN PICCOLO MATTINO, CESARE PRESE IL PIENO CONTROLLO DI ROMA DIVENTANDO MATTATORE A VITA. VITA CHE NON DURÒ POI MOLTO VISTO CHE UNO STORMO DI GABBIANI INVIPERITI UN BEL GIORNO DECISE CHE ERANO TROPPO INTIMORITI DA TALE MANCANZA DI RAZIOCINIO E DUNQUE GLI TESERO UN AGGUATO IN SENATO. OVVIAMENTE EGLI SI DIFESE COME SOLO UN MATTO PUÒ FARE, MA I PEZZENTI ERANO IN TROPPI E CON PIÙ DI VENTI PUGNALATE LO FECERO FREDDO. IL DITTATORE PRIMA DELLA FINE SI COPRÌ VOLTO E GAMBE PER CREPARE DECOROSAMENTE.

UNA VOLTA MORTO TUTTO FINITO, PENSERETE VOI. E INVECE NO PERCHÉ IL MATTO VERO È COLUI CHE TI ORIZZONTALIZZA ANCHE QUANDO È LUI STESSO AD ESSERE ORIZZONTALE. DIFATTI BRUTO, CASSIO E TUTTI GLI ALTRI IMBECILLI DOPO ESSERE STATI MANDATI A FARSI UN BEL GIRO DAL POPOLO ROMANO CHE AMAVA QUEL PAZZACCHIONE DI CESARE, NEL GIRO DI UN PAIO D'ANNI DIVENTARONO PARTE INTEGRANTE DEL TERRICCIO COME SICURAMENTE AVREBBE FATTO LO STESSO IMPERATOR SE LI AVESSE PESCATI A MAZZI E NON TUTTI INSIEME.

-ODDWARD