ORBENE SENZA INDUGIO VENIAMO A PARLARE DI FRANCESCO BARACCA, IL MATTO DEI MATTI AEREO: DI FAMIGLIA NOBILIARE ALL’INIZIO SI ISCRIVE ALLA SCUOLA DI CAVALLERIA MA VISTO CHE STARE INCOLLATO A TERRA È INOPPORTUNO PER UN PAZZERELLOTTO DEL GENERE CHIEDE E OTTIENE DI FARSI TRASFERIRE AL SERVIZIO AERONAUTICO COSA CHE NEL 1914 ERA SICURA COME DONDOLARE I GIOIELLI DI FAMIGLIA DI FRONTE A UNA TIGRE DELLA MALESIA A DIGIUNO DA TRE GIORNI.
LA RICOGNIZIONE NON È PERICOLOSA ABBASTANZA PER UNO COME LUI E, QUANDO SCOPPIA LA GUERRA, CI PASSA APPENA UN ANNETTO QUINDI SI FA TRASFERIRE ALLA CACCIA DOVE SI METTE IN LUCE NELLA PRIMAVERA DEL ’16, ABBATTENDO IL PRIMO AEREO DELL’INTERA CACCIA ITALIANA.
DA QUI FU UN MASSACRO DI TELA E LEGNO: ENTRO MAGGIO AVRÀ GIÀ SETTE ABBATTIMENTI E L’ANNO SUCCESSIVO SI COSTRUÌ UNA SQUADRIGLIA DI MATTASSI COME LUI TRA I QUALI FIGURAVANO GENTE COME PIER RUGGERO PICCIO FULCO RUFFO DI CALABRIA E GUIDO KELLER TANTO PER MANTENERE IL LIVELLO DI SANITÀ MENTALE PARI A QUELLO DI UNA CALATA DI UNNI.
IN UN ALTRO ANNETTO TIRA GIÙ UNA MAREA DI GENTE TRA I QUALI UN PAIO DI ALTRI MATTACCHIONI AUSTROUNGARICI TIPO RUDOLF SOKOLL E JULIUS BUSA, PREDILIGENDO QUELLA MATTITUDINE ALATA DELLO SPAD S.XIII PER FARLO, MA LA SUA FORTUNA SPARISCE NEL GIUGNO 1918 DURANTE QUELLA SPECIE DI CAMPIONATO ALPINO DELLA PAZZITUDINE CHE ERA LA SECONDA BATTAGLIA DEL PIAVE QUANDO TRISTEMENTE, DURANTE UNO SMITRACCHIOLAMENTO DELLE LINEE BIONDE, VIENE COLPITO DA QUALCOSA CHE ANCORA OGGI NON SI CAPISCE SE UNA FUCILATA DA TERRA UNA PALLETTA DI SHRAPNEL O UN AUSTROGABBIANO CHE SI ERA AVVICINATO QUATTON QUATTONI E L’AVEVA TIRATO GIÙ SENZA FARSI VEDERE PERCHÈ NESSUNO POTEVA FARSI VEDERE DA BARACCA E PRETENDERE DI SVOLAZZARE FINO A CASA.EBBE IL MATTONORE DI AVER PRONUNCIATO IL SUO ELOGIO FUNEBRE DA QUEL GRAN PAZZACCHIONE DI GABRIELE D’ANNUNZIO E LA SUA FIGURA DIVERRÀ SIMBOLO DI TUTTO CIÒ CHE DI ALATO E SOPRATTUTTO DI AEROMATTO ESISTE È ESISTITO E SEMPRE ESISTERÀ NELLA PENISOLA ITALICA.
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