GIUSEPPE BAVASTRO

 L'ESTATE STA FINENDO MA #ISETTEMATTI SONO ANCORA TUTTI DA SCOPRIRE E OGGI VE NE PORTO UNO D'ITALICA STIRPE, FIBRA E NEGAPAZIENZA, OSSIA GIUSEPPE BAVASTRO.

SAMPIERDARENESE DI ORIGINI NIZZARDE, ABBANDONÒ GIOVINCIUELLO LA SCUOLA E COMINCIÒ LA VITA DA MARE PERCHÈ I SUOI SOGNI ERANO DUE: TRASPORTARE LE PROPRIE TERGA ATTRAVERSO IL MARE PIÙ VELOCEMENTE DEL FALCO E PIGLIARE GENTE MISTA A SCHIAFFI, CANNONATE ED ACCETTATE IN CAPO PIÙ PESANTEMENTE DEL SEBASTIANO VENIER DEI BEI TEMPI.

PIGLIÒ A PIZZE PIRATI ALGERINI PER UNA BUONA VENTINA D’ANNI FIN QUANDO NEL 1800, VISTO CHE ERA AMICO DI MASSENA E CHE CON LA TERRA DELL'ECOMOSTRO DI FERRO AVEVA AVUTO RAPPORTI FACENDO SCAPPARE GENTE CHE RISCHIAVA DI VEDER LA TESTA ROTOLARE IN UN SECCHIO DURANTE IL GRANDE TERRORE (OVVERO PRESSOCHÉ L’INTERA POPOLAZIONE DI FRANCIA), DECISE DI AIUTARE LE FORZE DELL’ANDREOZZO A MODO SUO.

IN PARTICOLARE ERA UNA SQUADRA DI BRITANNOGABBIANI A DAR FASTIDIO AL BUON MASSENA, CHE DA TERRA ERA PURE STRETTO DALLE TRUPPE DELL’IMPERO PIÙ BIONDO DELLA STORIA: IL NOSTRO PEPPONE SI MISE SU UNA VECCHIA GALERA DA GUERRA GENOVESE, LA “PRIMA”, E FECE IN TEMPO A PIGLIARE A SCHIAFFI LA “AUDACIOUS” PRIMA CHE LA FREGATA “AURORA” RISCHIASSE DI CONSEGNARLO AL PARADISO DEI PAZIENTI (DESTINO AL QUALE SFUGGÌ LANCIANDOSI IN MARE PRIMA CHE LA “PRIMA” FOSSE RIDOTTA A UNA GROVIERA).

NATURALMENTE UN PICCOLO CONTRATTEMPO COME ESSERE COLATO A PICCO NON PUÒ FERMARE UN MATTO DI TAL CALIBRO E LA SUA SCARSEZZA DI PAZIENZA LO PORTÒ PRESTO PRESTO A RECUPERARE UN VECCHISSIMO SCIABECCO CHIAMATO “INTREPIDO”, CHE CON QUATTRO CANNONI POTEVA AL MASSIMO FARLE RIDERE, LE NAVI INGLESI.

PECCATO CHE BAVASTRO VOGLIA DI RIDERE NON NE AVESSE E SI DIEDE QUINDI AL SACCHEGGIO ALLEGRO, OTTENENDO VITTORIE SEMPRE PIÙ CLAMOROSE E NAVI SEMPRE PIÙ GROSSE E CANNONATE, SACCHEGGIANDO NEL MENTRE BASTIMENTI BRITANNICI, AUSTRIACI E NORDAFRICANI, CHE IN COMUNE AVEVANO LA TROPPA PAZIENZA PER COMPETERE CON LUI: LE SUE IMPRESE LO PORTARONO AD ESSERE AL COMANDO DELLA POLACCA DA 16 CANNONI “PRINCIPE EUGENIO”, PER VOLERE ESPLICITO DI QUEL TRANQUILLONE DEL BONAPARTE.

LA SUA FOLLIA PIÙ FOLLISSIMA, AL COMANDO DELLA “JOSEPHINE” PERCHÈ LA “PRINCIPE” RIPOSA AL LARGO DE LA ESPAGNA PER VIA DI UNO SCONTRO CON LA FREGATA “SEAHORSE” DI QUALCHE TEMPO PRIMA, SI AVRÀ AL LARGO DI BARCELLONA CONTRO LA “IMPERIUS”, FREGATA DA 38 CANNONI COMANDATA DA LORD COCHRANE, LÌ APPOSTA PER MAZZUOLARE IL NOSTRO GENOVESE.

IL RAZIOCINIO PERÒ DIFETTA NEL NOSTRO BAVASTRO E DOPO AVER CONDOTTO LA “JOSEPHINE” SUL BASSO FONDALE PER NON FARSI SEGUIRE DALLA “IMPERIUS” COMINCIA A BOMBARDARE LE LANCE ARMATE CHE VENGONO AD ASSALIRLO, ACCETTANDO POI A BORDO GLI ANGLOPAZIENTI CHE VOLEVANO ABBORDARLO (NEL SENSO CHE STACCÒ LORO LE MANI A COLPI DI ACCETTA PRIMA CHE POTESSERO SALIRE A BORDO) E DICENDO LORO DI RIFERIRE A COCHRANE “SE A VOI HO TAGLIATO LE MANI A LUI TAGLIERÒ LE SFERE INGUINALI, AMMESSO CHE NE ABBIA VISTO QUANTO È GABBIANO”.

DOPO TALI IMPRESE CADE POVERO IN CANNA, DIVENTA CONSIGLIERE MILITARE DEL BEY DI ALGERI (SENZA PERÒ AIUTARLO QUANDO LORD EXMOUTH GLI BOMBARDÒ LA CITTÀ), MIGRÒ IN VENEZUELA PER COMBATTERE LA SPAGNA INSIEME A BOLIVAR, POI CAMBIA IDEA, FA UNA SERIE DI GIRI BIZZARRI QUANTO LE AVVENTURE DI JOJO E DIECI ANNI DOPO, DI PUNTO IN BIANCO DOPO ESSERE SPARITO, RITORNA IN FRANCIA E SI AGGREGA ALLA SPEDIZIONE CONTRO IL BEY DI ALGERI CHE PROPRIO GLI DOVEVA STAR POCO SIMPATICO.

FU NOMINATO COMANDANTE DEL PORTO DELLA CITTÀ DALLE BAGUETTE E MORÌ TRE ANNI DOPO NELLA CASA REGALATAGLI DAI TRANSALPINI, COLTO DA UN MALORE CHE PERÒ NON GLI IMPEDÌ DI ALZARSI DAL LETTO DI MORTE E DI FAR APRIRE LE FINESTRE AL SUO LUOGOTENENTE CHE UN VERO MATTO DI MARE QUANDO CREPA IL SUO ELEMENTO LO VUOLE VEDERE.

-ORAZIO

MARTINO VEDUTI

 MALVENUTI QUINDI BENVENUTI A TUTTI SU #MATTIPERCASO, STORIE DI UOMINI PAZIENTI CHE OCCASIONALMENTE SANNO DIMOSTRARSI MATTI COME SCIMMIE.

QUESTO POST È DEDICATO AL SIMPATICO FACCIONE DEL CARABINIERE MARTINO VEDUTI, MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MATTILARE DEL PRIMO CARCIOFAMENTO MONDIALE. ERA UN CARABINIERE NORMALISSIMO, CHE AL MASSIMO AVEVA PRESO A SCHIAFFI ROTANTI SUI GASTROCNEMI UN INFILTRATO AUSTROGABBIANO CHE LO AVEVA GIÀ DISARMATO, FIN QUANDO NON FU PORTATO A INVESTIGARE SU ALCUNI MOVIMENTI DI SOSPETTI TERRORISTI AUSTRIACI NEI PRESSI DI UN POLVERIFICIO DI RANDI DI LUGO, ROBA CHE SE AVESSE FATTO BUM AVREBBE CANCELLATO L’ESISTENZA DELLA RIDENTE CITTADINA DA RENDER FIERO THANOS.

ORBENE IL NOSTRO MATTO CON I SUOI CARAMBA SI AGGIRA PER L’EDIFICIO, NON VEDE LA SENTINELLA E SENTE PASSI: OHIBÒ, LA TENSIONE TANTA, LA PAZIENZA È POCA E AL MARTINONE SALE UNA SCARICA DI NEGARAZIOCINIO ALL’AMERICANA CHE PATAPAM PRIMA DI FARE UNA DOMANDA SPARA A QUALCUNO CHE PERÒ NON COLPISCE. CERCA LA SUA SENTINELLA, NON LA VEDE, DOV’È FINITO QUELL’IMPIASTRO NON LO SA E L’UNICA COSA CHE SCORGE È UNA LUMINESCENZA NEL BUIO: È LA MICCIA DI UN BARILE BOMBA, POCHI SECONDI E DISINTEGRA TUTTO. MARTINO ALLORA PERDE DEFINITIVAMENTE IL POCO DI SANITÀ MENTALE CHE HA, PRENDE LA BOMBA E CERCA DI SPEGNERLA TAGLIANDO LA MICCIA, NON HA UN COLTELLO QUINDI PROVA A STRAPPARLA A MANI NUDE MA A MANI NUDE NON SI RIESCE E DECIDE PERTANTO DI RECIDERLA A MORSI. CERTO, CI RIMETTE UN DENTE, MA ALLA FINE RIESCE: LA SUA NEGAPAZIENZA PERÒ NON GLI PERMETTE DI FERMARSI A CONTROLLARE SE LA BOMBA SIA EFFETTIVAMENTE SPENTA QUINDI LA SOLLEVA, LA PORTA DI CORSA VIA DAL DEPOSITO E CI SI BUTTA SOPRA PER CERCARE DI ATTUTIRE LO SCOPPIO COME SE IL CORPO DI UN UOMO NORMALE POTESSE CONTENERE L’ESPLOSIONE DI UN BARILOTTO, MA NEL FARLO BATTE LA TESTA CONTRO IL BARILE E SVIENE.

LUI OVVIAMENTE PENSA CHE SI SVEGLIERÀ MORTO E RIDOTTO IN TANTI PICCOLI PEZZETTINI BUDELLINI, INVECE LA SUA PAZZITUDINE NON SOLO LO HA FATTO SVEGLIARE VIVO, MA PURE MEDAGLIA D'ORO CON CONFERIMENTO MOTU PROPRIO DA RE SCIABOLETTA IL CORTO IN PERSONA.

-ORAZIO

NINO BIXIO

 ORA CITO QUEL MATTACCHIONE DI ~SARMBAR E DICO CHE GARIBALDI AVEVA UN SOCIO, SI CHIAMAVA NINO BIXIO.

SUDDETTO BIXIO NASCE A GENOVA E GIÀ DA PICCOLO SI QUALIFICA COME UNO SCHIAFFEGGIATORE CALCIOROTANTE AUTOMATICO, TANTO CHE A 13 ANNI HA PIÙ DI UN'ESPULSIONE DA SCUOLA ALLE SPALLE E SI IMBARCA PER LE AMERICHE; QUANDO TORNA TRE ANNI DOPO È COSTRETTO A FAR VITA GRAMA, ANCHE A CAUSA DEL FATTO CHE CONTINUA AD AVERE UN CARATTERINO DEGNO DI RAMBO APPENA TORNATO DALL'INDOCINA, E ALLA FINE È COSTRETTO AD ARRUOLARSI NELLA REGIA MARINA SARDA CON UNO STRATAGEMMA DEI GENITORI, AI QUALI INIZIALMENTE SI ERA RIBELLATO, MA DAI QUALI FU RIDOTTO A PIÙ MITI CONSIGLI DOPO CHE LO FECERO ARRESTARE.

SI IMBARCÒ SU UNA MAREA DI NAVI GRAZIE ANCHE ALL'AIUTO DEL FRATELLO MAGGIORE ED EBBE TANTE SIMPATICHE AVVENTURE: DURANTE UNA LITE CON UN COMANDANTE QUACCHERO, AD ESEMPIO, SE NE ANDÒ DALLA NAVE PRENDENDO UNA SCIALUPPA E ALTRI DUE MARINAI, MA LA NAVE SI IMBALLÒ TRA GLI SCOGLI E LUI FU L'UNICO AD USCIRE VIVO E SANO DI MENTE DOPO UN ATTACCO DI SQUALI, FU CATTURATO DA UNA BANDA DI INDIGENI, LI MANDÒ A QUEL PAESE PERCHÈ NON VOLEVA IMPALMARE LA LORO REGINA E FU VENDUTO QUINDI COME SCHIAVO AI MARINAI BIANCHI (PER SUA FORTUNA FU COMPRATO PROPRIO DAL CAPITANO, CHE PROBABILMENTE NON VOLEVA DI NUOVO ATTACCAR BRIGA CON NINUZZO E LO RISCATTÒ).

DIVENNE MAZZINIANO E IL SUO ANIMO DI ATTACCABRIGHE LO PORTÒ A DIVENIRE SOLDATO DI QUELL'ALTRO PAZZERECCHIONE DI PEPPE GARIBALDI, PER IL QUALE DIFESE LA REPUBBLICA ROMANA DALLE SGRINFIE DEI FRANCESI, SPECIALIZZANDOSI NELLA CONTA DELLE COSTOLE DEI SOLDATI NEMICI CON L'AUSILIO DELLA BAIONETTA; DURANTE L'ASSEDIO DI ROMA FU PRIVATO DUE VOLTE DEL CAVALLO, COME QUELL'ALTRO PAZZO SUCCESSIVO DI AMEDEO GUILLET, E FU FERITO DA UNA PALLOTTOLA AL FIANCO, MA CIÒ NON GLI IMPEDÌ DI RIUSCIRE A TORNARE A GENOVA E DI FARSI FINALMENTE ESTRARRE IL PIOMBO DAL CORPO.

PRIVO DI BRIGHE DA ATTACCARE, VISSE COME MARINAIO FINO AL 1859; A QUEL PUNTO, FELICE COME UNA PASQUA, RIPRESE A LITIGARE CON GLI AUSTRIACI ARRUOLANDOSI NEI CACCIATORI DELLE ALPI DI GARIBALDI, QUINDI L'ANNO SUCCESSIVO, VINTA LA GUERRA, PASSÒ A LITIGARE CON I BORBONICI E QUI LA SUA SANITÀ MENTALE SCESE FIN SOTTO GLI ZOCCOLI DEL CAVALLO.

RUBÒ LE NAVI CHE AVREBBERO POI TRASPORTATO I MILLE, SBARCÒ A MARSALA, PARTECIPÒ A QUELLA MATTANZA DI CALATAFIMI E ANDÒ A SPARPAGLIAR SCHIAFFI INSIEME A GARIBALDI, I MILLE E I SICULI PICCIOTTI A QUALSIASI BORBONICO SCORRAZZASSE PER L'ISOLA.

MOLTI TENTARONO DI FARLO RICORDARE COME UN UOMO BRUTALE E MALVAGIO E IN EFFETTI FU COSÌ (ANCORA ASPETTIAMO DI CONOSCERE I DIFETTI), MA IN SICILIA LO FU CONTRO GENTE CHE SE LO MERITAVA: VISTO UN PICCIOTTO CHE DEPREDAVA UN CADAVERE BORBONICO, LO INSEGUÌ A CAVALLO CON LA SPADA SGUAINATA URLANDO "UCCIDETE L'INFAME", MENTRE A BRONTE REPRESSE LA RIVOLTA ANTIBORBONICA DESCRITTA NELLA "LIBERTÀ" DI VERGA, PERCHÈ VA BENE CHE I BORBONE NON VI PIACCIONO MA QUANDO COMINCIATE A TIRARE I BAMBINI DALLE FINESTRE AVETE BISOGNO DI UN CORSO ACCELERATO IN MATTOLOGIA SCHIOPPETTATRICE APPLICATA SULLA SCHIENA.

LA SCORRERIA PROSEGUÌ A REGGIO CALABRIA DOVE SI DISTINSE NELLA BATTAGLIA DI PIAZZA DUOMO (IL SUO CAVALLO FU TRITURATO DI PALLOTTOLE MA LUI SOPRAVVISSE E VINSE PURE), SI RUPPE UNA GAMBA SUL VOLTURNO (DOVE VINSE PURE) E, DOPO IL COMPLETAMENTO DELL'UNITÀ, SI ARRUOLÒ NEL REGIO ESERCITO PERCHÈ ATTACCAR BRIGA TRA PISCHELLI O MARINAI ERA TROPPO POCO, MEGLIO FARLO TRA INTERE DIVISIONI DI FANTERIA.

PARTECIPA A QUELLA GABBIANATA DI CUSTOZA AL COMANDO DELLA 7a DIVISIONE E POI A MENTANA, DOVE VIENE FATTO PRIGIONIERO DAI FRANSÈ MA SCAPPA PERCHÈ PRIGIONIERO DEI FRANSÈ? MA CHE, SCHERZIAMO? ORDUNQUE DECIDE DI ATTACCAR BRIGA COL PAPA IN PERSONA E SI DISTINGUE PER L'ASSEDIO NAVALE DI CIVITAVECCHIA, CHE PRENDE SENZA SPARARE UN COLPO SEMPLICEMENTE DICENDO AI RAPPRESENTANTI CITTADINI CHE CON 12000 UOMINI, 10 CORAZZATE E 100 CANNONI, SE LA CITTÀ NON SI FOSSE ARRESA ENTRO VENTIQUATTRORE PRECISE SPACCATE, L'INDOMANI LA GENTE SI SAREBBE CHIESTA DOVE FOSSE STATA.

DOPO LE BRIGHE ATTACCATE COL PAPA IL NOSTRO NINUZZO SI IMBARCÒ NUOVAMENTE PER PARTIRE VERSO NUOVE AVVENTURE E BRIGHE DA ATTACCARE, MA SI AMMALÒ DI COLERA E MORÌ AD ACEH, IN INDONESIA. TUTTAVIA LA SUA VOGLIA DI ATTACCAR BRIGA NON ERA ANCORA STATA SODDISFATTA, NEMMENO LA MORTE RIUSCÌ A SOPIRLA E INFATTI PERFINO DA MORTO RIUSCÌ A MANDARE LE SUE ULTIME VITTIME, DUE TOMBAROLI CHE AVEVANO VOLUTO VIOLARE LA SUA SEPOLTURA E CHE AVEVANO CONTRATTO IL SUO COLERA TOCCANDO IL CADAVERE, A GUARDARE LA CRESCITA DEI TUBERI IPOGEI IN PRESA DIRETTA: UN PO' COME LA MUMMIA MALEDETTA DI TUTANKHAMON, SOLO CHE LUI TI LINEARIZZA LA VITA PER DAVVERO.

PER NINO BIXIO:

V I V A A A A A A A A A

-ORAZIO

NELLIE BLY

 ORMAI NON POSSIAMO MANCO PIÙ SCRIVERE QUOTE ROSA PERCHÉ SONO PIÙ NUMEROSE LE MATTE DEI MATTI DELLA STORIA. ECCO INFATTI L'ENNESIMA SCAPESTRATA PROTAGONISTA DEI NOSTRI SCHERMI: ELIZABETH JANE COCHRAN DETTA "NELLIE BLY". 

ELIZABETH È ORIGINARIA DELLA PENNSYLVANIA, TREDICESIMA DI QUINDICI FIGLI. MORTO IL PADRE E RISPOSATA CON UN PEZZO DI STERCO LA MADRE, LA GIOVANE NELLIE TENTA LA VIA DELL'INSEGNAMENTO MA PRESTO SI ROMPE I COSIDDETTI CHE NON HA E SCRIVE UNA LETTERA DI RISPOSTA AD UN ARTICOLO DI GIORNALE: IL DIRETTORE RIMANE IMPRESSIONATO E LA ASSUME PRIMA DI SUBITO. FACENDOSI LARGO NELLE QUESTIONI SINDACALI COMINCIA A VIAGGIARE PER IL MONDO PER ROMPERE I COGIURI A CHI SFRUTTA I LAVORATORI, TIRANDOSI MERDA DA OGNI DOVE MA CATAFOTTENDOSENE TUTTE LE VOLTE.

AD ESEMPIO, PER CONOSCERE LE CONDIZIONI DELLE PAZIENTI DI UN OSPEDALE PSICHIATRICO NELLIE FA UNA COSA MOLTO SEMPLICE E RAGIONEVOLE: SI FINGE PAZZA E SI FA INTERNARE PER INDAGARE MEGLIO, E DIFATTI FA SCOPPIARE UNO SCANDALO TALE DA INDURRE UN QUASI TOTALE STRAVOLGIMENTO DELLE CONDIZIONI DI QUESTI CENTRI, DANDO TRA L'ALTRO UN GROSSO IMPULSO A QUESTO TIPO DI INDAGINI IN INCOGNITO.

NEL 1888 VIENE POI SFIDATA DA PULITZER A RIPRODURRE IL VIAGGIO DESCRITTO DA QUEL MATTACCHIONE DI JULES VERNE NE "IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI": NELLIE NON SOLO ACCETTA, MA TORNA AL PUNTO DI PARTENZA IN SOLI SETTANTADUE GIORNI, INCONTRANDO PURE LO SCRITTORE AD AMIENS. DA NOTARE CHE LA NOSTRA COMPIE IL VIAGGIO SENZA AVERE SEMPRE UOMINI IN MEZZO AI PIEDI, IL CHE PER L'EPOCA È DECISAMENTE QUALCOSA.

QUALCHE TEMPO DOPO SPOSA UN MILIARDARIO, MA LO PERDE DOPO DIECI ANNI E PRENDENDO IN MANO L'AZIENDA SI RENDE CONTO CHE NON È FATTA PER GLI AFFARI: DICHIARATA BANCAROTTA, PARTE PER FARE DA CORRISPONDENTE DI GUERRA DURANTE LA PRIMA MATTANZA MONDIALE, INVIANDO REPORTAGE DAI FRONTI RUSSO E SERBO.  

RIENTRATA NEGLI STATI UNITI CONTINUA A MENARE CEFFONI CARTACEI PER VEDOVE E ORFANI E SI ESPONE ANCHE PER LE SUFFRAGGETTE NEL 1913. PURTROPPO UNA DECINA D'ANNI PIÙ TARDI UNA POLMONITE RIESCE LADDOVE INDUSTRIALI, VIAGGI E GUERRE NON ERANO RIUSCITI E NELLIE BLY CI RIMANE, LASCIANDO UNA TESTIMONIANZA IMPERITURA DI OVAIE DI TITANIO E LA FRASE "NON HO MAI SCRITTO UNA PAROLA CHE NON PROVENISSE DAL MIO CUORE E MAI LO FARÒ".

VENATOR MATTATOR

 POTETE ESSERE MATTI NELL'ARENA, MA DIFFICILMENTE SARETE MATTI COME IL VENATOR CARPOFORO CHE AMMAZZA UN ORSO A COLPI DI SPIEDO DA CACCIA, SBRINDELLA DI MAZZATE UN LEONE GROSSO COME QUELLO DI NEMEA, NON CONTENTO LANCIA LA LANCIA AD UN LEOPARDO CHE GLI SALTA ADDOSSO INFILZANDOLO COME UNA PORCHETTA CHE NEANCHE LEONIDA COL COMANDANTE PERSIANO IN TRECCENTO E QUANDO ALLA FINE DEVE FARE LA RIVERENZA ALL'IMPERATORE CHE LO PREMIA È ANCORA FRESCO E TRANQUILLO COME SE AVESSE SCHIACCIATO UN PAIO DI SCARAFAGGI.

MATTAGENDA

VI SIETE MAI CHIESTI IN QUALE GIORNO LA CARICA DEGLI USSARI ALATI HA TRINCIATO COME POLLI GLI OTTOMANI A VIENNA, O QUANDO IL CONCIMATORE DI GALLI GIULIO CESARE HA ATTRAVERSATO IL RUBICONE? EBBENE ORA LO SAPRETE!

SIAMO ORGOGLIOSI DI PRESENTARVI LA PRIMA AGENDA DEI GRANDI MATTI DELLA STORIA, L'UNICO STRUMENTO PER NON DIMENTICARE MAI QUEL CHE CONTA VERAMENTE: LA VIOLENZA!

>>>>> https://amzn.to/3snY3zE <<<<<

CON I PAZZISSIMI DISEGNI DI ELIO IPPOLITO E LA COPERTINA SENZA RAZIOCINIO DI LAURA SORIANI, A CURA DI EDOARDO DANTONIA E SAMUELE BARACANI.

ORA!

SAN DUNSTANO PESANTE DI MANO

 SE PENSATE CHE FARE IL DITO MEDIO A DIO SIA DA MATTI, IMMAGINATE CHI DECIDE DI PICCHIARE COSTUI: EBBENE SAN DUNSTANO DI CANTERBURY PERSE LA GIUSTA QUANTITÀ DI PAZIENZA PER MENARE IL DIAVOLO IN PERSONA.

NATO NELLA CONTEA DI SOMERSET, IL BUON DUNSTANO SI RIVELA UN GIOVANOTTO INTRAPRENDENTE E ACUTO, E A FORZA DI STUDIARE COME UN DISPERATO PRENDE GLI ORDINI MINORI E FINISCE ALLA CORTE DI RE ATELSTANO DIVENTANDO IL SUO FAVORITO. PURTROPPO ALCUNI GABBIANACCI INVIDIOSI LO ACCUSANO DI STREGONERIA E MAGIA NERA E COSÌ IL NOSTRO È COSTRETTO A LASCIARE LA CORTE E TORNARE DALLO ZIO, IL VESCOVO ELFEGO. NEL MENTRE VIENE PURE LEGATO, PICCHIATO E GETTATO IN UNA LATRINA, DA CUI RIESCE PERÒ A FUGGIRE.

NON ANCORA CONVINTO A PRENDERE I VOTI, RICEVE DA DIO LA GIUSTA MOTIVAZIONE: UNA BELLA MALATTIA CHE QUASI LO CARCIOFA. DOPODICHÉ DIVENTA QUINDI MONACO E SI RINCHIUDE IN UNA PICCOLISSIMA CELLA DOVE STUDIARE, LAVORARE E SUONARE LA SUA ARPA. IL CARO LUCIFERO PENSA ALLORA SIA UN'IDEA MAGNIFICA ANDARE A INFASTIDIRLO, MA DUNSTANO GRIDA "COSA TENTI" E GLI ACCHIAPPA IL NASO CON DELLE PINZE DA FABBRO RISPEDENDO L'IMBECILLE NEL BUCO DA DOV'È VENUTO.

MORTO RE ATALSTANO, TORNA A CORTE E SI DINSTINGUE COME MUSICISTA, MINIATURISTA E OVVIAMENTE FABBRO, DIVENTANDO AD UN CERTO PUNTO ANCHE MINISTRO. PER L'ENNESIMO COMPLOTTO DEI GOLOSI DI PUGNI STA PER ESSERE ALLONTANATO DI NUOVO, MA STAVOLTA IL PADRETERNO CONVINCE MOLTO DEMOCRATICAMENTE RE EDMONDO A LASCIAR PERDERE, QUASI FACENDOLO CADERE IN UN PRECIPIZIO E OTTENENDO CHE CAMBIASSE IDEA ALL'ULTIMO.

DIVENUTO ABATE DI GLASTONBURY, LAVORA PER RIPORTARE IN AUGE IL MONACHESIMO INGLESE, FINCHÉ LA SUA MATTITUDINE NON LO INDUCE A TRASCINARE VIA DI PESO IL NUOVO RE EDVINGO DAL LETTO DI UN PAIO DI PROSTITUTE, ATTIRANDOSI OVVIAMENTE LE REGALI IRE E DOVENDO FUGGIRE UN'ALTRA VOLTA. TORNATO IN PATRIA GRAZIE AL DI LUI FRATELLO, DIVENTA PRIMA VESCOVO E POI ARCIVESCOVO E RIBALTA COMPLETAMENTE LA SITUAZIONE INGLESE PROIBENDO A SUON DI SCHIAFFI LA SIMONIA O LE NOMINE ECCLESIASTICHE TRA PARENTI NELLA STESSA GIURISDIZIONE. 

NELL'AVVICENDARSI DI VARI REGNANTI CHE SI TARTUFANO A VICENDA DIVENTA SEMPRE PIÙ POTENTE, TANTO CHE SI PERMETTE PURE DI DARE AVVERTIMENTI A QUESTO O QUEL RE SE STANNO TROPPO A GABBIANEGGIARE. INFINE DOPO OTTANT'ANNI DI MANI IN FACCIA, RICEVE LA VISITA DI TRE ANGELI CHE GLI DICONO "STAI PER TIRARE I BACCHETTI", COSÌ SI SCEGLIE LA DIMORA ETERNA, CELEBRA MESSA E AL MOMENTO OPPORTUNO VA AD INSEGNARE AGLI ANGELI A PINZARE IL DIAVOLO.

OLIVIERO IL TOLLERANTE (1599-1658)

SIAMO NEL MATTO XVII SECOLO E SUL TRONO INGLESE STA CARLO I UN RE IMBECILLE CHE VUOL FARE IL GROSSO E NON CONVOCA IL PARLAMENTO PER 10 ANNI. SOLO CHE AD UN CERTO PUNTO IL PARLAMENTO FINISCE LA PAZIENZA E DECIDE DI FARGLI BASTA.

NELL’ALLEGRA GUERRA CIVILE CHE NE SEGUE OLIVER CROMWELL SI DIMOSTRA SUBITO IL SANTO PATRONO DEGLI AMMAZZAMENTI, TERRICCIANDO I REALISTI IN UNA BATTAGLIA SÌ ED UNA SÌ. I PARLAMENTARIANI, NOTATA LA SUA SCARSA ATTITUDINE AL RAZIOCINIO LO METTONO AL COMANDO DELLE TRUPPE E LUI CONTINUA COL CARCIOFAMENTO FINCHÉ NON CATTURA CARLO I. QUELLO SCAPPA E OLIVER LO RICATTURA E DECIDE CHE È MEGLIO ALLEGGERIRLO DELLA TESTA QUANTO PRIMA. COSÌ, MENTRE IL PARLAMENTO STA DECIDENDO DELLA SUA SORTE FA ENTRARE LE SUE TRUPPE NELL’AULA A SPIEGARE CHE DEVONO VOTARE PER DECAPITARLO, NON È UNA DOMANDA. 

DOPO QUESTO ESEMPIO DI RARO SPIRITO DEMOCRATICO CROMWELL SI DEDICA AL SUO INNOCENTE PASSATEMPO PREFERITO, OVVERO IL MASSACRO SU VASTA SCALA. DOPO AVER MANDATO A CONCIMARE LE MARGHERITE GLI ULTIMI RIMASTI FEDELI AL RE E CONCLUSA LA GUERRA CIVILE, DECIDE CHE È MEGLIO TENERSI IMPEGNATO PRIMA PRENDENDO A MAZZATE SUI DENTI GLI OLANDESI E POI ORIZZONTALIZZANDO SPAGNOLI GIUSTO PER TENERSI ALLENATO. NEL FRATTEMPO DECIDE CHE IL PARLAMENTO PUÒ ANCHE ANDARE A CASA, RICONVOCANDOLO SOLO PER FARSI ELEGGERE LORD PROTETTORE. LA MALATTIA PERÒ GLI REGALA UN CAPPOTTO DI LEGNO L’ANNO DOPO. LA SUA VICENDA NON È ANCORA FINITA PERÒ, PERCHÉ TRE ANNI DOPO, RITORNATA LA MONARCHIA, VIENE CAROTATO POST MORTEM DA QUELL’ALTRO MATTONE DI CARLO II.

CROMWELL È RICORDATO COME UN ESEMPIO DI TOLLERANZA RELIGIOSA PERCHÉ HA FATTO TORNARE GLI EBREI IN INGHILTERRA. TRA GLI ALTRI COMPORTAMENTI ESEMPLARI IN QUESTO CAMPO POSSIAMO CONTARE:

- CAROTAMENTO A REAZIONE DEI CATTOLICI IRLANDESI PERCHÉ SÌ;

- PENSARE CHE GLI SCOZZESI FOSSERO IMBECILLI PERCHÉ PURE SE PROTESTANTI NON ERANO PURITANI COME LUI;

- DEPORTAZIONE DI SCOZZESI E IRLANDESI ALLE BARBADOS;

- PROIBIRE IL NATALE (IN REALTÀ PROVVEDIMENTO DEL PARLAMENTO, CHE PERÒ NON SI FECE PROBLEMA DI ABOLIRE).