GIUSEPPE BAVASTRO

 L'ESTATE STA FINENDO MA #ISETTEMATTI SONO ANCORA TUTTI DA SCOPRIRE E OGGI VE NE PORTO UNO D'ITALICA STIRPE, FIBRA E NEGAPAZIENZA, OSSIA GIUSEPPE BAVASTRO.

SAMPIERDARENESE DI ORIGINI NIZZARDE, ABBANDONÒ GIOVINCIUELLO LA SCUOLA E COMINCIÒ LA VITA DA MARE PERCHÈ I SUOI SOGNI ERANO DUE: TRASPORTARE LE PROPRIE TERGA ATTRAVERSO IL MARE PIÙ VELOCEMENTE DEL FALCO E PIGLIARE GENTE MISTA A SCHIAFFI, CANNONATE ED ACCETTATE IN CAPO PIÙ PESANTEMENTE DEL SEBASTIANO VENIER DEI BEI TEMPI.

PIGLIÒ A PIZZE PIRATI ALGERINI PER UNA BUONA VENTINA D’ANNI FIN QUANDO NEL 1800, VISTO CHE ERA AMICO DI MASSENA E CHE CON LA TERRA DELL'ECOMOSTRO DI FERRO AVEVA AVUTO RAPPORTI FACENDO SCAPPARE GENTE CHE RISCHIAVA DI VEDER LA TESTA ROTOLARE IN UN SECCHIO DURANTE IL GRANDE TERRORE (OVVERO PRESSOCHÉ L’INTERA POPOLAZIONE DI FRANCIA), DECISE DI AIUTARE LE FORZE DELL’ANDREOZZO A MODO SUO.

IN PARTICOLARE ERA UNA SQUADRA DI BRITANNOGABBIANI A DAR FASTIDIO AL BUON MASSENA, CHE DA TERRA ERA PURE STRETTO DALLE TRUPPE DELL’IMPERO PIÙ BIONDO DELLA STORIA: IL NOSTRO PEPPONE SI MISE SU UNA VECCHIA GALERA DA GUERRA GENOVESE, LA “PRIMA”, E FECE IN TEMPO A PIGLIARE A SCHIAFFI LA “AUDACIOUS” PRIMA CHE LA FREGATA “AURORA” RISCHIASSE DI CONSEGNARLO AL PARADISO DEI PAZIENTI (DESTINO AL QUALE SFUGGÌ LANCIANDOSI IN MARE PRIMA CHE LA “PRIMA” FOSSE RIDOTTA A UNA GROVIERA).

NATURALMENTE UN PICCOLO CONTRATTEMPO COME ESSERE COLATO A PICCO NON PUÒ FERMARE UN MATTO DI TAL CALIBRO E LA SUA SCARSEZZA DI PAZIENZA LO PORTÒ PRESTO PRESTO A RECUPERARE UN VECCHISSIMO SCIABECCO CHIAMATO “INTREPIDO”, CHE CON QUATTRO CANNONI POTEVA AL MASSIMO FARLE RIDERE, LE NAVI INGLESI.

PECCATO CHE BAVASTRO VOGLIA DI RIDERE NON NE AVESSE E SI DIEDE QUINDI AL SACCHEGGIO ALLEGRO, OTTENENDO VITTORIE SEMPRE PIÙ CLAMOROSE E NAVI SEMPRE PIÙ GROSSE E CANNONATE, SACCHEGGIANDO NEL MENTRE BASTIMENTI BRITANNICI, AUSTRIACI E NORDAFRICANI, CHE IN COMUNE AVEVANO LA TROPPA PAZIENZA PER COMPETERE CON LUI: LE SUE IMPRESE LO PORTARONO AD ESSERE AL COMANDO DELLA POLACCA DA 16 CANNONI “PRINCIPE EUGENIO”, PER VOLERE ESPLICITO DI QUEL TRANQUILLONE DEL BONAPARTE.

LA SUA FOLLIA PIÙ FOLLISSIMA, AL COMANDO DELLA “JOSEPHINE” PERCHÈ LA “PRINCIPE” RIPOSA AL LARGO DE LA ESPAGNA PER VIA DI UNO SCONTRO CON LA FREGATA “SEAHORSE” DI QUALCHE TEMPO PRIMA, SI AVRÀ AL LARGO DI BARCELLONA CONTRO LA “IMPERIUS”, FREGATA DA 38 CANNONI COMANDATA DA LORD COCHRANE, LÌ APPOSTA PER MAZZUOLARE IL NOSTRO GENOVESE.

IL RAZIOCINIO PERÒ DIFETTA NEL NOSTRO BAVASTRO E DOPO AVER CONDOTTO LA “JOSEPHINE” SUL BASSO FONDALE PER NON FARSI SEGUIRE DALLA “IMPERIUS” COMINCIA A BOMBARDARE LE LANCE ARMATE CHE VENGONO AD ASSALIRLO, ACCETTANDO POI A BORDO GLI ANGLOPAZIENTI CHE VOLEVANO ABBORDARLO (NEL SENSO CHE STACCÒ LORO LE MANI A COLPI DI ACCETTA PRIMA CHE POTESSERO SALIRE A BORDO) E DICENDO LORO DI RIFERIRE A COCHRANE “SE A VOI HO TAGLIATO LE MANI A LUI TAGLIERÒ LE SFERE INGUINALI, AMMESSO CHE NE ABBIA VISTO QUANTO È GABBIANO”.

DOPO TALI IMPRESE CADE POVERO IN CANNA, DIVENTA CONSIGLIERE MILITARE DEL BEY DI ALGERI (SENZA PERÒ AIUTARLO QUANDO LORD EXMOUTH GLI BOMBARDÒ LA CITTÀ), MIGRÒ IN VENEZUELA PER COMBATTERE LA SPAGNA INSIEME A BOLIVAR, POI CAMBIA IDEA, FA UNA SERIE DI GIRI BIZZARRI QUANTO LE AVVENTURE DI JOJO E DIECI ANNI DOPO, DI PUNTO IN BIANCO DOPO ESSERE SPARITO, RITORNA IN FRANCIA E SI AGGREGA ALLA SPEDIZIONE CONTRO IL BEY DI ALGERI CHE PROPRIO GLI DOVEVA STAR POCO SIMPATICO.

FU NOMINATO COMANDANTE DEL PORTO DELLA CITTÀ DALLE BAGUETTE E MORÌ TRE ANNI DOPO NELLA CASA REGALATAGLI DAI TRANSALPINI, COLTO DA UN MALORE CHE PERÒ NON GLI IMPEDÌ DI ALZARSI DAL LETTO DI MORTE E DI FAR APRIRE LE FINESTRE AL SUO LUOGOTENENTE CHE UN VERO MATTO DI MARE QUANDO CREPA IL SUO ELEMENTO LO VUOLE VEDERE.

-ORAZIO