ORA CITO QUEL MATTACCHIONE DI ~SARMBAR E DICO CHE GARIBALDI AVEVA UN SOCIO, SI CHIAMAVA NINO BIXIO.
SUDDETTO BIXIO NASCE A GENOVA E GIÀ DA PICCOLO SI QUALIFICA COME UNO SCHIAFFEGGIATORE CALCIOROTANTE AUTOMATICO, TANTO CHE A 13 ANNI HA PIÙ DI UN'ESPULSIONE DA SCUOLA ALLE SPALLE E SI IMBARCA PER LE AMERICHE; QUANDO TORNA TRE ANNI DOPO È COSTRETTO A FAR VITA GRAMA, ANCHE A CAUSA DEL FATTO CHE CONTINUA AD AVERE UN CARATTERINO DEGNO DI RAMBO APPENA TORNATO DALL'INDOCINA, E ALLA FINE È COSTRETTO AD ARRUOLARSI NELLA REGIA MARINA SARDA CON UNO STRATAGEMMA DEI GENITORI, AI QUALI INIZIALMENTE SI ERA RIBELLATO, MA DAI QUALI FU RIDOTTO A PIÙ MITI CONSIGLI DOPO CHE LO FECERO ARRESTARE.
SI IMBARCÒ SU UNA MAREA DI NAVI GRAZIE ANCHE ALL'AIUTO DEL FRATELLO MAGGIORE ED EBBE TANTE SIMPATICHE AVVENTURE: DURANTE UNA LITE CON UN COMANDANTE QUACCHERO, AD ESEMPIO, SE NE ANDÒ DALLA NAVE PRENDENDO UNA SCIALUPPA E ALTRI DUE MARINAI, MA LA NAVE SI IMBALLÒ TRA GLI SCOGLI E LUI FU L'UNICO AD USCIRE VIVO E SANO DI MENTE DOPO UN ATTACCO DI SQUALI, FU CATTURATO DA UNA BANDA DI INDIGENI, LI MANDÒ A QUEL PAESE PERCHÈ NON VOLEVA IMPALMARE LA LORO REGINA E FU VENDUTO QUINDI COME SCHIAVO AI MARINAI BIANCHI (PER SUA FORTUNA FU COMPRATO PROPRIO DAL CAPITANO, CHE PROBABILMENTE NON VOLEVA DI NUOVO ATTACCAR BRIGA CON NINUZZO E LO RISCATTÒ).
DIVENNE MAZZINIANO E IL SUO ANIMO DI ATTACCABRIGHE LO PORTÒ A DIVENIRE SOLDATO DI QUELL'ALTRO PAZZERECCHIONE DI PEPPE GARIBALDI, PER IL QUALE DIFESE LA REPUBBLICA ROMANA DALLE SGRINFIE DEI FRANCESI, SPECIALIZZANDOSI NELLA CONTA DELLE COSTOLE DEI SOLDATI NEMICI CON L'AUSILIO DELLA BAIONETTA; DURANTE L'ASSEDIO DI ROMA FU PRIVATO DUE VOLTE DEL CAVALLO, COME QUELL'ALTRO PAZZO SUCCESSIVO DI AMEDEO GUILLET, E FU FERITO DA UNA PALLOTTOLA AL FIANCO, MA CIÒ NON GLI IMPEDÌ DI RIUSCIRE A TORNARE A GENOVA E DI FARSI FINALMENTE ESTRARRE IL PIOMBO DAL CORPO.
PRIVO DI BRIGHE DA ATTACCARE, VISSE COME MARINAIO FINO AL 1859; A QUEL PUNTO, FELICE COME UNA PASQUA, RIPRESE A LITIGARE CON GLI AUSTRIACI ARRUOLANDOSI NEI CACCIATORI DELLE ALPI DI GARIBALDI, QUINDI L'ANNO SUCCESSIVO, VINTA LA GUERRA, PASSÒ A LITIGARE CON I BORBONICI E QUI LA SUA SANITÀ MENTALE SCESE FIN SOTTO GLI ZOCCOLI DEL CAVALLO.
RUBÒ LE NAVI CHE AVREBBERO POI TRASPORTATO I MILLE, SBARCÒ A MARSALA, PARTECIPÒ A QUELLA MATTANZA DI CALATAFIMI E ANDÒ A SPARPAGLIAR SCHIAFFI INSIEME A GARIBALDI, I MILLE E I SICULI PICCIOTTI A QUALSIASI BORBONICO SCORRAZZASSE PER L'ISOLA.
MOLTI TENTARONO DI FARLO RICORDARE COME UN UOMO BRUTALE E MALVAGIO E IN EFFETTI FU COSÌ (ANCORA ASPETTIAMO DI CONOSCERE I DIFETTI), MA IN SICILIA LO FU CONTRO GENTE CHE SE LO MERITAVA: VISTO UN PICCIOTTO CHE DEPREDAVA UN CADAVERE BORBONICO, LO INSEGUÌ A CAVALLO CON LA SPADA SGUAINATA URLANDO "UCCIDETE L'INFAME", MENTRE A BRONTE REPRESSE LA RIVOLTA ANTIBORBONICA DESCRITTA NELLA "LIBERTÀ" DI VERGA, PERCHÈ VA BENE CHE I BORBONE NON VI PIACCIONO MA QUANDO COMINCIATE A TIRARE I BAMBINI DALLE FINESTRE AVETE BISOGNO DI UN CORSO ACCELERATO IN MATTOLOGIA SCHIOPPETTATRICE APPLICATA SULLA SCHIENA.
LA SCORRERIA PROSEGUÌ A REGGIO CALABRIA DOVE SI DISTINSE NELLA BATTAGLIA DI PIAZZA DUOMO (IL SUO CAVALLO FU TRITURATO DI PALLOTTOLE MA LUI SOPRAVVISSE E VINSE PURE), SI RUPPE UNA GAMBA SUL VOLTURNO (DOVE VINSE PURE) E, DOPO IL COMPLETAMENTO DELL'UNITÀ, SI ARRUOLÒ NEL REGIO ESERCITO PERCHÈ ATTACCAR BRIGA TRA PISCHELLI O MARINAI ERA TROPPO POCO, MEGLIO FARLO TRA INTERE DIVISIONI DI FANTERIA.
PARTECIPA A QUELLA GABBIANATA DI CUSTOZA AL COMANDO DELLA 7a DIVISIONE E POI A MENTANA, DOVE VIENE FATTO PRIGIONIERO DAI FRANSÈ MA SCAPPA PERCHÈ PRIGIONIERO DEI FRANSÈ? MA CHE, SCHERZIAMO? ORDUNQUE DECIDE DI ATTACCAR BRIGA COL PAPA IN PERSONA E SI DISTINGUE PER L'ASSEDIO NAVALE DI CIVITAVECCHIA, CHE PRENDE SENZA SPARARE UN COLPO SEMPLICEMENTE DICENDO AI RAPPRESENTANTI CITTADINI CHE CON 12000 UOMINI, 10 CORAZZATE E 100 CANNONI, SE LA CITTÀ NON SI FOSSE ARRESA ENTRO VENTIQUATTRORE PRECISE SPACCATE, L'INDOMANI LA GENTE SI SAREBBE CHIESTA DOVE FOSSE STATA.
DOPO LE BRIGHE ATTACCATE COL PAPA IL NOSTRO NINUZZO SI IMBARCÒ NUOVAMENTE PER PARTIRE VERSO NUOVE AVVENTURE E BRIGHE DA ATTACCARE, MA SI AMMALÒ DI COLERA E MORÌ AD ACEH, IN INDONESIA. TUTTAVIA LA SUA VOGLIA DI ATTACCAR BRIGA NON ERA ANCORA STATA SODDISFATTA, NEMMENO LA MORTE RIUSCÌ A SOPIRLA E INFATTI PERFINO DA MORTO RIUSCÌ A MANDARE LE SUE ULTIME VITTIME, DUE TOMBAROLI CHE AVEVANO VOLUTO VIOLARE LA SUA SEPOLTURA E CHE AVEVANO CONTRATTO IL SUO COLERA TOCCANDO IL CADAVERE, A GUARDARE LA CRESCITA DEI TUBERI IPOGEI IN PRESA DIRETTA: UN PO' COME LA MUMMIA MALEDETTA DI TUTANKHAMON, SOLO CHE LUI TI LINEARIZZA LA VITA PER DAVVERO.
PER NINO BIXIO:
V I V A A A A A A A A A
-ORAZIO
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