ZAPPATORE DI PROFESSIONE, STAVA LAVORANDO I CAMPI COME SUO SOLITO QUANDO ALL'IMPROVVISO NOTA UNA DONZELLA IN DIFFICOLTÀ. DOTATO DI BUON ANIMO AIUTÒ LA FANCIULLA CHE PER RINGRAZIARLO GLI DISSE CHE VOLEVA DIVENTASSE SUO FIDANZATO (CHE NON ERA COSA DA POCO, QUESTO IMPLICAVA IL MATRIMONIO). IN QUALCHE MODO, GIOVANNI RIUSCÌ A TROVARE LA RESIDENZA DELLA RAGAZZA E DECISE DI PRESENTARSI AL PADRE. MA UNA VOLTA PRESENTATOSI IL PADRE RIMASE DI STUCCO: LA RAGAZZA ERA GIÀ FIDANZATA DA TEMPO. PER RISOLVERE LA SITUAZIONE DECISERO DI CHIAMARE ALL'INGRESSO L'INTERESSATA. SCESA GIÙ, LA FANCIULLA CERCÒ DI SPIEGARE CHE SI ERA TRATTATO DI UN MALINTESO E CHE ERA UNO SCHERZO INNOCENTE. IL RAGAZZO, CHE DI SENSO DELL'UMORISMO NE AVEVA BEN POCO, CON LA PAZIENZA E LA TOLLERANZA DI CHI SI SVEGLIA ALLE CINQUE OGNI MATTINA PER ARARE I CAMPI, ESTRASSE LA PROPRIA FIDATA PISTOLA ED ESORDÌ CON "PER IL CULO GIOVANNI MENCONI NON LO PRENDE NESSUNO".INUTILE DIRE CHE È ANDATO TUTTO PER IL VERSO GIUSTO: UNA RAGAZZA RAPITA, UN PADRE DI SASSO, UN PROMESSO SPOSO A BOCCA ASCIUTTA, E IN FONDO IO CHE RACCONTO QUESTA STORIA A VOI.
(LORENZO QUELCHENONAMMAZZAIN GRASSI)
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