FAMILY DAY - 3

NON È UN MIO PARENTE, MA DI MATTO COME UN CAVALLO C'È IL MIO VICINO DI CASCINA EX PARACADUTISTA DELLA FOLGORE SCAMPATO PER MIRACOLO ALLE ARTIGLIERIE BRITANNICHE A EL-ALAMEIN.

NOVANTA E PASSA ANNI SUONATI.

MAGARI NON ERA MATTO PRIMA MA DOPO AVER SCHIVATO ALMENO SETTECENTO TONNELLATE DI ESPLOSIVO CORRENDO IN MEZZO AL DESERTO LA PAZIENZA LA LASCI LÀ DOVE SI TROVA E TORNI A CASA SOLO CON IL CRIMINE IN CORPO. CRIMINE DIECI VOLTE PIÙ MATTO E POTENTE DI QUELLO DI ALCUNI GABBIANI CHE UNA SERA DECISERO DI ENTRARE NELLA SUA CASCINA PER RUBARGLI IL RAME DEI CAVI ELETTRICI. RICORDO DI ESSERMI SVEGLIATO NEL CUORE DELLA NOTTE PERCHÉ HO SENTITO LE RAFFICHE DEL MAB-38 DEL MATTO CHE, CONSERVATO DAL SUO PERIODO DI PARTIGIANATO POST CAMPAGNA D'AFRICA E TENUTO SEMPRE CARICO E FUNZIONANTE IN CUCINA, HA CANTATO I SUOI ULTIMI DUE CARICATORI PIENI CONTRO LA MACCHINA DEI GABBIANI CHE SONO FUGGITI A GAMBE LEVATE IN MEZZO AI CAMPI DI MAIS.

I CARABINIERI DICEVANO CHE QUANDO SONO ARRIVATI LO HANNO TROVATO IN CUCINA, SVEGLIO, CON IL MITRA ANCORA FUMANTE APPOGGIATO SUL BANCONE CHE FACEVA LA COLAZIONE ALLA FRASE "MI HANNO SVEGLIATO E NON SONO PIÙ RIUSCITO A PRENDERE SONNO".


(TAGLIARETTI MICHELE)