QUESTO ZIO, CHE CHIAMEREMO PER AMORE DI COMODITÀ KARL, FU COSTRETTO COME TUTTI I GABBIANI CRUCCHI A QUEL TEMPO AD ARRUOLARSI NELL'ESERCITO TEDESCO. FU DUNQUE UNO DI QUELLI CHE EBBE LA (S)FORTUNA DI PARTECIPARE A QUELL'ESEMPIO DI MATTITUDINE COLLETTIVA CHE FU LA SPEDIZIONE RUSSA, DOVE PURE UN ALTRO MATTO CON LA ERRE MOSCIA E NON MOLTO ALTO ANDÒ A PASSARE LA SETTIMANA BIANCA. KARL SI BECCÓ UN BEL PALLOTTOLONE SOVIETICO, PERCHÉ IN QUANTO A GENTE STESA, I RUSSI NON SONO SECONDI A NESSUNO. KARL PERÒ COME TUTTI I MATTI ERA DIFFICILE DA FAR STESO, E SOPRAVVISSE CON UNA GAMBA KAPUTT.
QUANDO POI FU CHIARO CHE LA MATTITUDINE RUSSA ERA STATA SUPERIORE A QUELLA CRUCCA, I GENERALI TEDESCHI PENSARONO BENE DI LASCIARE I FERITI ALLE CURE DI DIO E SALTARONO SUI CAMION PER SALVARSI. KARL PERÒ, CHE SAPEVA CHE I RUSSI CURAVANO I FERITI NEMICI CON PIOMBO E SCHIAFFONI, DISSE "NO GRAZIE" QUINDI SALTELLANDO SU UN PIEDE SOLO SI APPESE AD UN CAMION E LASCIÒ LA RUSSIA.
CI MISE POI DUE ANNI E MEZZO A TORNARE IN PATRIA, DOVE PARE SIA STATO ACCOLTO CON GRANDI ONORI, E DOVE EBBE IMPORTANTE RUOLO NEL FONDARE LE OLIMPIADI DELLA TERZA ETÀ, PERCHÉ LA MATTITUDINE È COME IL VINO: MIGLIORA INVECCHIANDO.
(IL FAMILY DAY DI LUIGI V. SANTORO)
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