FAMILY DAY - 7

MIO ZIO CAMILLO BARANY È STATO UNA DI QUELLE PERSONE CHE MANDI IN GUERRA SPERANDO MUOIA COSÌ NON TE LO PUOI RITROVARE CONTRO IN UN FUTURO. NON HO BEN CHIARA LA PARENTELA CHE HA CON ME, DUBITO SIA UN MIO ASCENDENTE DIRETTO, PIÙ PROBABILMENTE È UNO ZIO DI QUALCHE MIO NONNO MATERNO. MA BANDO AI CONVENEVOLI.

CAMILLO BARANY NASCE A PAULLO NEL 1889 DA UNA FAMIGLIA DI ORIGINI UNGHERESI SCAPPATA TEMPO ADDIETRO IN ITALIA QUANDO L'ITALIA ANCORA NON ESISTEVA, PER EVITARE LA POLIZIA AUSTRIACA. ALCUNI SUOI E MIEI AVI PARTECIPARONO ALLA SPEDIZIONE DI GARIBALDI IN SICILIA IN UN'UNITÀ DI UNGHERESI. SICCOME IL MATTO NON CADE TROPPO LONTANO DALL'ALBERO, IL MIO ZIETTO A VENT'ANNI DECIDE DI ANDARE A COMBATTERE LA DITTATURA IN MESSICO NELLA LEGIONE STRANIERA COMANDATA DA GIUSEPPE "PEPPINO" GARIBALDI, NIPOTE MENO NOTO MA NON MENO MATTO DEL SUO OMONIMO NONNO. TORNATO IN PATRIA CON TANTA VOGLIA DI ORIZZONTALARE PERSONE, SI ARRUOLA COME VOLONTARIO NELLA LEGIONE GARIBALDINA DELL'ESERCITO FRANCESE (SEMPRE AGLI ORDINI DI PEPPINO GARIBALDI), DOVE COMBATTE, E SOPRAVVIVE, IN LUOGHI AMENI COME LE ARDENNE E VERDUN. NEANCHE IL TEMPO DI DIRE "BE'" CHE ANCHE L'ITALIA ENTRA IN GUERRA E LO ZIO CAMILLO SI ARRUOLA FRA GLI ALPINI, DOVE RAGGIUNGERÀ IL GRADO DI SOTTOTENENTE. FINITA LA PRIMA GUERRA MATTA MONDIALE AVEVA ANCORA TANTA VOGLIA DI MENARE LE MANI E PERCIÒ SEGUÌ IL GRAN MATTO GABRIELE D'ANNUNZIO (CON CUI EBBE ANCHE UN ALTERCO) IN QUELLA PASSEGGIATA DI SALUTE CHE FU L'IMPRESA DI FIUME. SOPRAVVISSUTO ANCHE AL NATALE DI SANGUE IL MIO CARO ZIETTO GIUDAICO DECIDE CHE È GIUNTO IL MOMENTO DI METTERSI LA CAMICIA NERA E QUINDI SEGUE BENITO MUSSOLINI IN UNA SCAMPAGNATA CHE VERRÀ RICORDATA COME "LA MARCIA SU ROMA".

MESSA LA TESTA A POSTO OTTIENE ALCUNI INCARICHI PER BONIFICARE LE PALUDI IN SARDEGNA E SI TRASFERISCE AD ARBOREA (ALLORA MUSSOLINIA), DOVE ANCORA OGGI C'È UN MONUMENTO IN SUO ONORE, E POI A LITTORIA (OGGI LATINA). TUTTAVIA NON SI PUÒ TENERE UN MATTO LONTANO DALLA MATTITUDINE E ALLO SCOPPIO DELLA GUERRAnD'ETIOPIA SI ARRUOLA DI NUOVO: PARTECIPA ALLA BATTAGLIA DI AMBA ARADAM (ADESSO SAPETE DA DOVE VIENE LA PAROLA "AMBARADAM"), IN CUI VIENE FERITO AD UN BRACCIO MA NONOSTANTE TUTTO RIESCE A RITORNARE AL CAMPO DOVE VIENE MEDICATO. RIFIUTATA LA LICENZA PER LE FERITE, TORNA AL FRONTE CON IL BRACCIO INGESSATO E SI BUTTA NELLA BATTAGLIA PER ASSISTERE ALCUNI COMPAGNI IN DIFFICOLTÀ, MA VIENE FERITO PIÙ VOLTE E LÌ MUORE PLURIDECORATO NEL 1936.

LA SUA MORTE PARE FU PRESA CON UN DISCRETO SOLLIEVO DA ALCUNI TEDESCHI NON PROPRIO AMICHEVOLI CON GLI EBREI, PERCHÉ SE AVESSERO DOVUTO COMBATTERE CON GENTE COME MIO ZIO CAMILLO FORSE NEI CAMPI CI SAREBBERO FINITI LORO.

(STEFANO GALIMBERTI)