UN POLACCO TRANQUILLO

WITOLD È UN RAGAZZO TRANQUILLO, DI QUELLI CHE SALUTAVANO SEMPRE, QUINDI DECIDE CHE PER SFOGARE IL SUO DESIDERIO DI VIOLENZA DEVE ARRUOLARSI, IN CAVALLERIA, NEL 1918.

QUANDO I NAZISTI DECIDONO DI INVADERE LA POLONIA LUI NON LA PRENDE BENE E DOPO LA BATTAGLIA DI VARSAVIA ENTRA A FAR PARTE DELLA RESISTENZA POLACCA. NEL 1940 IL TIZIO CHE COMBATTEVA A CAVALLO I CARRI ARMATI COMUNICA AI SUOI SUPERIORI LA SUA INTENZIONE DI ANDARE AD AUSCHWITZ. I PUR MATTI SUPERIORI NON SE LA SENTONO DI NEGARGLI TALE ESPERIENZA E GLI DICONO "OK."

DOPO UN PO' UN INTERESSANTE DOCUMENTO GIUNGE AL GOVERNO POLACCO IN ESILIO, CHE LO MANDA AGLI ALBIONICI, I QUALI CON GABBIANA IGNORANZA LO DEFINISCONO "ESAGERATO". WITOLD DIMOSTRA SCARSISSIMA PAZIENZA E QUINDI EVADE DAL CAMPO DI CONCENTRAMENTO, MANDA UN NUOVO RAPPORTO.
GLI ALBIONICI DIMOSTRANO ANCORA LA LORO GABBIANITUDINE E NON CI CREDONO. WITOLD A QUESTO PUNTO HA LE MANI CHE PRUDONO E VUOLE CARCIOFARE QUALCUNO, QUANDO VARSAVIA DECIDE CHE I NAZISTI DEVONO GUARDARE I CRAUTI DAL LATO SBAGLIATO DEL TERRENO LUI È LÌ, CONTENTO E FELICE DI POTER FARE LA SUA MATTA PARTE.

NON È ANCORA SODDISFATTO E GUARDANDO LA MAPPA VEDE CHE IN ITALIA CI SONO ANCORA DEI TEDESCHI, QUINDI VIA A FAR STESI NEL BEL PAESE. PURTROPPO IL SUO DESIDERIO DI VEDERE LA POLONIA LIBERA VIENE DISATTESO QUANDO AI CRUCCHI SI SOSTITUISCONO I RUSSI. LUI DECIDE CHE LA COSA NON GLI PIACE E QUINDI TORNA IN POLONIA PER CONTRIBUIRE ALL'OPPOSIZIONE ANTI-SOVIETICA.
I SOVIETICI CAPISCONO CHE UN MATTO COL BOTTO DI QUESTO CALIBRO È POCO SALUTARE AVERLO COME NEMICO E LO ARRESTANO, LO PROCESSANO, LO UCCIDONO E LO SEPPELLISCONO IN LUOGO IGNOTO.

COSÌ SI CONCLUDE LA PARABOLA DEL PRIGIONIERO 4859, PERCHÉ PER FARE NUMERI DI ESCAPOLOGIA CON UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA BISOGNA AVERE IL RAZIOCINIO A LIVELLI BASSISSIMI.

(ALESSANDRO ZOTTI)